GRASSI  ALFONSO

83029 SOLOFRA (AV) - 84100 SALERNO 

Pittore professionista - Solofra (Avellino) 3 giugno 1918 -  Salerno  il 7 febbraio 2002.

Studiò all’Accademia delle Belle Arti di Napoli, sotto la guida dei Maestri Vincenzo  Caprile, Emilio Notte e Carlo Sivieri. Allievo prediletto di Giorgio de Chirico e amico di Pietro Annigoni e di Gregorio Sciltian.

Eseguì ritratti di  illustri personalità come: Papa Giovanni Paolo II, Giorgio de Chirico, Sandro Pertini, Giulio Andreotti, del Principe di Torlonia, del Cardinale di Napoli S. E. Michele Giordano, dell’Arcivescovo di Salerno Monsignor Guerino Grimali e molti altri.

Consigliere Nazionale della Federazione Artisti Italiani. Presidente del Dipartimento Artistico della Free World International Academy di New York. Fondatore dell'Accademia Internazionale "A. Grassi".

Partecipò ad importanti mostre collettive e a rassegne d'arte nazionali e internazionali, ottenendo premi e attestazioni di grande prestigio come: il premio europeo di pittura "Lorenzo il Magnifico" nel 1982, la medaglia d’argento del Presidente della Repubblica per l’Arte pittorica nel 1991, 1° premio per la Pace nel 1991 e molti altri. Allestì varie mostre personali, tra le quali: nel 1941 a Piacenza alla Camera di Commercio; a Roma al Circolo della Stampa, inaugurata dal Presidente della Repubblica Antonio Segni; a Roma alla Galleria Nazionale San Marco, inaugurata dall'amico pittore Giorgio de Chirico; nel 1990 a Fiuggi alla Galleria Nazionale Pompei, inaugurata dal Presidente del Consiglio Giulio Andreotti e molte altre.

Nel 1983 Alfonso Grassi pubblicò una sua monografia, un’altra  nel 1992 con la presentazione di Franco Cortese e nel 1998  una terza presentata da Giovanni Nocentini.

Di lui scrissero autorevoli critici d'arte, giornalisti e pittori, su giornali, riviste, dizionari e cataloghi e pubblicazioni d'arte, tra i quali: Biagio Agnes, Pietro Annigoni, Attilio Battistini, Michele Biancale, Raffaello Biordi, Orza Annunziata Corrado, Franco Cortese, Giorgio de Chirico, Alberto De Marco, Piero Girace, Raffaella Grassi, Fausto Grimaldi, Francesco Guacci, Giorgio Malaspina, Gabriele Mandel, Carmine Manzi, Teresa Marcellino, Filiberto Menna, Alfonso Menna, Mario Monteverdi, Ignazio Mormino, Giovanni Nocentini, Rita Occidente Lupo, Carmine Palai, Giuseppe Raffaele Pastore, Aurelio Tommaso Prete, Luigi Pumpo, Domenico Purificato, Mario Radice, Ettore Russo, Alfredo Schettini, Gregorio Sciltian, Michele Sessa, Italo Carlo Sesti, Luigi Severini ed atri.

Sue opere si trovano in importanti collezioni pubbliche e private tra cui: Galleria degli Uffizi di Firenze, dove é esposto un suo “Autoritratto”; Palazzo Torlonia di Roma "Ritratto di S.E. il Principe Alessandro Torlonia”; Senato della Repubblica di Roma "Ritratto del Presidente della Repubblica Sandro Pertini"; Museo San Francesco di Assisi; Museo Sanna di Sassari; Museo del Vaticano di Roma "Ecce Homo"; nel Vaticano "Ritratto di Sua Santità Papa Giovanni Polo II”, Museo Caravaggio di Malta; Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma e molte altre.

 

Il Maestro, disegna di tutto: nature morte, paesaggi, animali, fanciulli, vecchi, tutto quello che vede con gli occhi di un fanciullo e con pennellate robuste penetra sempre più profondamente nel mondo delle cose, librando il proprio animo in una molteplicità di espressioni intense di lirismo. Il Prof. Alfonso Grassi e il pittore sardo Manuel Campus, attualmente vive nel Casale di Spoleto, sono gli unici grandi pittori viventi che hanno avuto l'onore di realizzare una Mostra Antologica nella Cappella Palatina della Reggia di Caserta. Certamente ogni elogio all'attività creativa di Grassi è esaustivo. Considerando infatti, che per Giorgio De Chirico: "…Il Maestro Alfonso Grassi è il suo erede spirituale nell'arte" …"E' una vera soddisfazione ed un riposo per coloro che realmente capiscono la pittura e non si lasciano influenzare dalle cosiddette tendenze e dai vari ismi creati e divulgati per confondere le idee alla gente e vendere fumo agli ingenui, è un vero riposo ed una vera soddisfazione, ripeto, guardare i quadri di Alfonso Grassi. E' un pittore serio, che lavora con coscienza ed impegno, che affronta di petto le difficoltà. Studia attentamente la forma ed il chiaroscuro, il disegno, lo spazio tra una figura e l'altra, fra un oggetto e l'altro, tra una forma e l'altra. Seguendo ed interessandosi alla sua opera si sostiene e si incoraggia un vero pittore…" Coerente a quanto pensava del Prof. Grassi, consigliava al suo segretario di acquistarne le opere. Tantissimi autorevoli interventi hanno scandito le cadenze della vita del Maestro, quello di Gregorio Sciltian: "… Ecco finalmente un pittore che possiede una profonda e consumata tecnica pittorica, che è l'arte…"; di Gabriele Mandel:"…Quella del Grassi ormai si può definire non una pittura, ma la pittura, non una scuola o tendenza, ma l'Arte, intesa nel suo significato più puro e più alto, aliena come è da tutte quelle sofisticazioni che umiliano questa nobile espressione del genio umano…";
di Domenico Rea :"…Un pittore che ha destato l'attenzione di un De Chirico e di uno Sciltian, di due grandi Maestri del novecento pittorico, potrebbe star seduto su una terza poltrona e conversare direttamente con loro…"; di Pietro Annigoni che riscontrava nelle opere del Grassi:"…Una particolare e poetica luminosità che non distrugge le forme e i volumi ma anzi li esalta, anche quando raggiunge la massima intensità, e che si diffonde in tutta l'atmosfera ambientale, fin nelle ombre più recondite e più profonde…" Hanno parlato del Maestro Grassi, " dulcis in fundo": Domenico Purificato, Raffaello Biordi, Pietro Girace, Biagio Agnes, Luigi Crescibene, Franco Cortese, Carmine Manzi, , etc… Il grande pittore Alfonso Grassi ha ricevuto diversi premi internazionali: premio" Pablo Neruda"; trofeo europeo per l'arte "Lorenzo il Magnifico"; Medaglia d'oro al Merito Artistico del Parlamento U.S.A.; Trofeo Biennale di Venezia Leone S. Marco e altri premi altrettanto prestigiosi…  Tra i maggiori riconoscimenti che ridonderanno " la Chioma " del Maestro Alfonso Grassi, i tributi maggiori saranno offerti dai posteri, senza ombra di dubbio, nel ricordo perenne delle Sue opere artistiche, e soprattutto da Dio, che nella Sua infinita Misericordia, auspichiamo possa assicurare all'anima di "Alfonso Grassi ", pittore della bellezza sublime dell'arte figurativa, "il Dono dell'Eterno Amore".

                                                                                                                                                                           Alberto De Marco

 

“In un’epoca come la nostra in cui la maggior parte dei pittori neglige o piuttosto ha completamente dimenticato cos’è la forma, cos’è il volume, cosa sono tutte quelle qualità che danno vita ad una pittura, cosa sono tutti quei valori che creano lo spettacolo sulla tela e fanno sì che una figura umana, un oggetto, un animale, un albero o una pianta non siano vaghi ed indefiniti fantasmi, spesso sgradevolmente deformati, piatti ed appiccicati l’uno  all’altro come sardine nella scatola, in un’epoca come la nostra, dico, è una vera soddisfazione ed un riposo per coloro che realmente capiscono la pittura e non si lasciano influenzare dalle cosiddette tendenze e dai vari ismi creati e divulgati per confondere le idee alla gente e vendere fumo agli ingenui, è un vero riposo ed una vera soddisfazione, ripeto, guardare i quadri di Alfonso Grassi.”

Giorgio de Chirico

 

“In due prestigiosissime manifestazioni artistiche, a Sorrento e a Pomigliano d’Arco, il Maestro Alfonso Grassi è stato insignito di medaglia d’oro alla carriera per la poesia. L’evento non è nuovo. Già in precedenza il grande artista, che onora Salerno e l’Italia nel mondo, ha ricevuto attenzioni premiali per la poesia.

Del grande Maestro ho anche letto il libro di fiabe, tenere e ammiccanti.

Ho incontrato il Maestro nel suo studio intento al suo lavoro, alle sue stupende concrezioni pittoriche in cui segno e colore in armonica, inestricabile comunità d’intenti soddisfano la sua vibrante esigenza creativa. Con la semplicità e la schiettezza che lo distinguono il M° Alfonso Grassi ha sottolineato come per lui segno, colore e luce siano elementi inscindibili e come l’ispirazione supportata da scuola severissima e da serietà d’esercizio possa portare a conclusioni fattuali che si elevino nel chiarissimo albore dell’Arte….

….“Ho parlato di come nelle opere del Maestro Alfonso Grassi possano essere rinvenuti esiti di Van Gogh o di Caravaggio esclusivamente perchè con i grandi del passato e di tutti i tempi Grassi ha affinità elettive. Egli ha lo stesso dinamismo ondulato e vitalistico di Van Gogh, lo stesso pathos accorato e drammatico di Caravaggio. Ma nello stesso tempo i suoi famosi “vecchi” hanno lo sguardo sereno e terso di chi vive, non ingobbito da rimpianti ma con serena frale nostalgia un’età nettata dal gravame dei ritmi alterni della vita e finalmente lontano dai mostri irruenti e tumultuosi delle passioni terrene e dal pianto incontenibile per le inevitabili, inesorabili vicissitudini e cadute….

…Gli è stato chiesto e mi è stato chiesto dei suoi ritratti. Essi sono ritratti di gente comune e ritratti dei “grandi”. Ha ritratto Giorgio De Chirico, Giulio Andreotti, Alessandro Torlonia, Sandro Pertini, Giovanni Paolo II e sempre, però, come ho sottolineato tenendo presente il suggerimento di Leonardo che ammoniva a ritrarre fedelmente gli occhi ed il volto per concludere dicendo “Farai le figure in tale atto il quale sia sufficiente a dimostrare quello che la figura ha nell’anima altrimenti la tua arte non sarà laudabile”.  Il Maestro Grassi, che ha seguito Leonardo anche nel segno tagliente e scavato e Michelangelo e Tiziano per l’impianto coloristico e la distribuzione della luce, dà una densità quasi materica al suo colore per creare un impatto ed una fruizione più immediati, suggestivi e confabulanti. Grassi ha concluso con la considerazione che quando dipinge è come se ritornasse fanciullo.

Si abbandona sull’onda di una realtà della memoria straniante ed appagante al contempo. Anche il sentimento del recupero del passato lo inebria e lo accende. La bellezza multiforme e multicolore di una realtà lontana e tanto vicina lo inebria e lo spinge alla ricerca e alla concrezione di quegli accordi tonali, di quella fusione e armonia di elementi che connotano le sue stupende creazioni ove i palpiti, gli smarrimenti, le tenerezze si incontrano come in un piacevole gioco d’incastri.

E così la pittura di Grassi si incontra con la tenerezza del suo linguaggio poetico con la sua insopprimibile esigenza di dare comunque spazio alle voci del Cuore, di dare corpo ad un'interiorità che si agita, urla e s'acquieta solo quando si esteriorizza in un lirico abbandono…”.  

1999 - Luigi Crescibene