RONTANI  GIANFRANCO

SESTO SAN GIOVANNI - c/o Galleria d'Arte Gelmi

Pittore professionista - Nato a Lucca il 30 gennaio 1926.

Alla prima mostra personale inaugurata a Prato nel 1962 presso la Galleria d'arte Falsetti, ne sono seguite numerosissime altre nelle principali città italiane e all'estero, tra le quali: Firenze, Roma, Bologna, Pisa, Chicago nel 1965, Verona, Milano (più volte), Genova, Trento, Bolzano, Mantova, Bergamo, Catania, Bari, Parma, Rovigo, Lugano nel 1976, Grosseto, Prato, Ferrara, Sesto San Giovanni,  Viareggio, Pistoia, La Spezia, Lucca, Monaco nel 1995, Empoli, Udine ecc.

La mostra più importante, che ha richiamato migliaia di visitatori, é quella dell'"Inferno" di Dante Alighieri, rappresentata per la prima volta ad olio su tela in una serie di 34 dipinti (della misura di m. 2,00x1,60 ciascuno) ed esposta a cura del Comune di Lucca nella chiesa monumentale San Cristoforo dal 1 maggio al 5 ottobre 1980, risulta la più colossale opera ad olio su tela dipinta in Europa in questo secolo, perché le sue tele totalizzano ben 108 metri quadrati. La stessa mostra é stata presentata nel 1982 a Pontedera; nel 1984 a Latisana e a Udine; nel 1986 a Milano nei chiostri del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica Leonardo da Vinci, presentata da Francesco Ogliari, nell'occasione fu consegnato al Maestro Rontani  l'Ambrogino d'argento del Comune di Milano; nel 1996 a Baveno e nel 1998 a Lugano.

In considerazione dei particolari meriti per la sua attività in favore della cultura e dell'arte, nel 1988 é stata conferita al Maestro Gianfranco Rontani, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, l’onoreficenza di Cavaliere della Repubblica.

Considerevoli sono, inoltre, altre opere tra le quali una grande tela posta sull'altare della chiesa di San Lazzaro a San Concordio di Lucca, rappresentante il ritorno alla vita del Santo, e un dipinto dal titolo "Lasciate che i pargoli vengano a me" (m 4 x 3), donato a Papa Giovanni Paolo II in occasione della sua visita pastorale a Lucca, avvenuta nel Settembre 1989.

Notevole, infine, il ciclo di opere che lo hanno impegnato per due anni, raccolte sotto il titolo "Memorie di Carnevale", presentato a Viareggio (1992) al Palazzo dei Congressi "Principe di Piemonte", per il Carnevale europeo della FECC, Fondazione Europea Città del Carnevale (a cura della Fondazione Carnevale di Viareggio).

Queste le tracce non indifferenti del lungo cammino artistico di Gianfranco Rontani, pittore che può passare con maestria dal "Sacro al profano" e per il quale insigni personalità della Cultura affermano il suo inserimento fra i "grandi" della pittura italiana contemporanea, collocandolo tra le pagine ancora aperte della storia artistica del nostro Paese.

Di lui hanno scritto autorevoli giornalisti, pittori e critici d'arte su giornali, Cataloghi e monografie.

Durante la sua lunga carriera artistica ha ottenuto numerosi e ambiti premi e riconoscimenti.

Sue opere sono esposte in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero e in permanenza presso il Museo del Parco Portofino e presso la  Galleria d'Arte Gelmi.

 

"… 'Le fatiche degli stolti saranno il loro tormento, poiché essi non sanno la strada che va in città'. Questa frase epigrafica di Natalia Ginzburg può ben delineare il plurimo percorso  artistico di Gianfranco Rontani, autore di un'ampia e complessa ricerca pittorica dedicata alla Divina Commedia di Dante Alighieri.

Ma il Maestro lucchese ha anche saputo sapientemente cantare la donna come casta e meditativa creatura surrealista, in equilibrio raffinato tra forma e contenuto.

Opere che emanano fede naturalistica espressa nella luce e santificate dalla sofferenza.

Si rintracciano nell'itinerario rontaniano assorbimenti cubisti e metafisici.

Ma mi sembra, in ultima analisi, che la globalità del suo  dettato si inquadri nella dimensione di  'Theatro Sacro' e di 'Teatralità Umana', dove la preghiera e il cerimoniale riscattano il desiderio ed il peccato originale. E dove la donna è vista ed è  considerata come essere supremo e divina madre creatrice e genitrice nel procedere del cammino verso il domani".

1999 - Giuseppe Patellaro