ISCA  PAOLO

20099 SESTO SAN GIOVANNI (MI) - C/o Galleria d'Arte Gelmi

Pittore - (Sesto San Giovanni 1915 - 4 febbraio 1989).

Impressionista  paesaggista, dipingeva esclusivamente dal vero. Su invito prese parte a numerosi raduni pittorici in Italia e in Spagna, con maestri liguri, piemontesi e lombardi, ed a rassegne d'arte a carattere nazionale e internazionale, ottenendo prestigiosi premi e riconoscimenti, tra i quali la medaglia d'Oro del Comune di Sesto San Giovanni al III Trofeo Internazionale di pittura, scultura e grafica "Federico Faruffini", nel 1976, quale vincitore della sezione paesaggistica. Espose in mostre personali e collettive a: Brivio, Ivrea, Torino, Mondonico, Novi Ligure, Milano e varie volte a Sesto San Giovanni alla Galleria d'Arte Gelmi, dove tuttora le sue opere sono esposte in permanenza. Autorevoli giornalisti, critici e pittori hanno scritto di lui su quotidiani, periodici e cataloghi d'arte, tra cui: La Sentinella del Canavese, Il Circolo Letterario, La Stampa, Luce Sestese, Città Nostra, Il Corriere di Sesto, Il Giornale di Sesto, Il Diario di Sesto, L’Eco di Biella e di Bergamo, La Notte, Il Giornale, Il Corriere della Sera, La Repubblica, Catalogo Bolaffi, Annuario Comanducci, Il Quadrato, Catalogo Nazionale d’Arte Gelmi e molti altri. Paolo Isca é da considerarsi tra i più rappresentativi pittori tradizionalisti, la sua pittura é la perfetta espressione del suo carattere schivo e mansueto. Raramente esprimeva giudizi sui suoi colleghi e non si vantava neppure della grande abilità tecnica acquisita in tanti anni di lavoro. Le sue impressioni  della Brianza e in particolare del Parco di Monza hanno sempre ottenuto ampi e favorevoli giudizi dalla critica specializzata, dai suoi colleghi pittori e dai suoi numerosi collezionisti.

              

"... La pittura di Paolo Isca é un linguaggio mormorato che esprime una naturale meditazione su cose semplici appartenenti ad un mondo non sofisticato dal quale scaturiscono sentimenti puri ed emozioni che entrano nell'animo con l'immediatezza di una verità vestita di abiti umili ma credibile e gratificante. Il cromatismo delle opere di Isca é paragonabile a quello modulato da un flauto che si contrappone, quasi con umiltà, agli effetti sonori degli strumenti dell'orchestra.

E come le sue opere l'uomo Isca era un mansueto, mai invadente: appariva, quasi in punta di piedi, quando le mostre offrivano l'occasione di qualche contatto artistico e di qualche scambio d'opinione. Lui, più che parlare, ascoltava. Si asteneva dall'esprimere giudizi sulle opere dei colleghi. Non si vantava neppure della sua consumata esperienza tecnica che gli permetteva di dominare la materia pittorica e farla vivere di un suo lirismo espressivo. Forse il futuro, come ad altri validi artisti, non concederà nessun piedistallo prestigioso al pittore silenzioso di Sesto, ma ogni suo quadro, anche se appeso alla più umile parete, donerà sempre ad ogni fruitore un sereno palpito di gioia".  

                                                     1990 - Franco Salvotti

 

"… Paolo Isca, ovvero quando la campagna lombarda, brianzola in particolare, diventa il tema dominante e di ricerca paesaggistico - impressionista, verso il 'Viale dei Sospiri',  'Montevecchia di Missaglia' ed il 'Ponticello nel bosco a Veduggio'. Cosi immersi in baconiana  Silva Silvorum il verdeggiare della natura circonda cascinali, case e chiesette fatte coi mattoni rossi. Dolce solitudine agreste. Angoli che il cemento, l'industrializzazione e le tecnologie non potranno mai cancellare  Parchi dello spirito…"            

1999 - Giuseppe Patellaro