GLOSSARIO
Abbozzo
- Stesura veloce e sommaria dell’opera in fase di progettazione già nell’aspetto
definitivo.
Accademia - Detto termine deriva dal nome di un parco e palestra nei pressi di Atene, dove Platone fondò una associazione verso il 387 a.C. allo scopo di insegnare e discutervi argomenti filosofici. Nel Quattrocento il nome fu assunto, in Italia, da un gruppo di umanisti che si riuniva per discussioni e scambi di vedute culturali; tale gruppo acquisì grande fama in Firenze, essendo sotto il patronato di Lorenzo dé Medici. In campo artistico, Accademia, nel Cinquecento, finì per significare studio accademico, ossia lo studio di un illustre maestro attorno al quale si riunivano altri artisti a schizzare e ad abbozzare da un modello.
Il
termine definisce altresì un’accademia ufficiale intesa ad elevare la condizione
dell’artigiano vincolato alle corporazioni portandolo almeno al livello dello
scrittore, del poeta o del musicista.
L’Accademia
del Disegno del Vasari, fondata nel 1563, fu la prima di questo genere e si
valse della protezione e del patronato di monarchi e di altri mecenati.
Conseguentemente
diversi artisti che fecero parte di accademie ufficiali subirono le imposizioni
dei governanti, come avvenne in Francia durante il regno di Luigi XIV, quando
l’arte ricevette impulso ed efficacia in virtù, appunto, dell’Académie Royale
de Peinture e Sculpture istituita dal Colbert. Il XVIII secolo vide un incremento
nella fondazione d’innumerevoli accademie in ogni Paese. Una tra le più famose
fu la Royale Academy fondata a Londra nel 1768, che cercò anche di facilitare
l’insegnamento ai giovani artisti.
Col
mutamento dell’assetto sociale dell’Ottocento, le accademie più conciliabili,
per la loro tendenza ad una grande arte,
sia con l’autocrazia che con la democrazia, acquistarono un tono dogmatico e
supponente.
Ne
conseguirono degli scismi che spinsero
gli arditi artisti progressisti
a tentare nuove vie, mentre l’accademia, con la ricchezza delle sue tradizioni
ed il peso delle sue eredità, sembrò diventare un ostacolo per ogni arte e per
gli artisti.
Acquaforte
- Particolare tecnica incisoria, ottenuta mediante una lastra metallica spalmata
di vernice cerosa, incisa con una punta metallica e immersa in un bagno di mordente
(acido nitrico).
Con
l’aggiunta di effetti di colore si ha l’acquatinta che presenta somiglianze
con l’acquerello.
(Vedi
anche le voci acquatinta e incisione).
Acquatinta
- Varietà dell’incisione in metallo, adatta per la stampa a colori, ma di tecnica
assai complessa; per lo più usata come ausiliare dell’acquaforte.
La
si ottiene in due modi: applicando direttamente col pennello, sul metallo nudo,
l’acido, delimitandone il campo d’azione con vernici resistenti alla morsura,
oppure per mezzo di speciali preparazioni dette grane.
Queste
consistono nel cospargere la lastra di granellini di varia materia (dal bitume
alla sabbia), in modo che I’acido intacchi soltanto gli interstizi tra di essi.
Fatta una prima morsura, si ricoprono di vernice resistente le parti del disegno
già sufficientemente corrose, si toglie dalle altre la prima grana, e la si
sostituisce con una più fine, in modo che la successiva morsura intacchi più
numerosi interstizi.
Si
possono sovrapporre in questo modo più grane ottenendo una ricca gamma di corrosioni
che nella stampa si muterà in gradazione di chiari e di scuri, rendendo l’incisione
efficacissima nella resa di più delicati trapassi luminosi, molto simile nell’aspetto
all’acquerello.
Il
procedimento, nato nella seconda metà del Settecento in Francia ad opera di
J. B. Leprince (non é escluso però che fosse stato usato come complemento dell’acquaforte
in Olanda dai Van de Velde già un secolo prima) raggiunse il periodo di massimo
splendore alla fine del Settecento in Francia e si diffuse anche in Inghilterra:
in Italia uno dei più abili maestri fu F. Bartolozzi.
L’acquatinta
caduta in disuso nell’800, torna ora talvolta a comparire particolarmente in
Inghilterra dove, dal secolo XVII in avanti, é vivo il gusto della stampa basata
sui valori luministici.
Acquerello
- Pittura con
colori trasparenti stemperati in acqua con gomma arabica, che richiede prontezza
e sicurezza di esecuzione per il rapido essicamento delle tinte. Il supporto
è generalmente la carta o anche la seta, specie in Estremo Oriente. Mentre per
la decorazione dei manoscritti la pittura ad acquerello era già adoperata fin
dalla antichità, I’acquerello propriamente detto, che si vale di tinte acquose
e, per il bianco, del bianco stesso della carta, entra nell’uso corrente nel
secolo XVIII in Inghilterra e si diffonde nel secolo XIX. Fama grandissima l’acquerello
la raggiunse con Turner che ne perfezionò la tecnica sostituendo ai colori minerali
quelli vegetali, e con Bonington, che lo usò oltre che nei paesaggi e nelle
vedute anche nelle scene storiche in genere. Opere squisite su seta e su carta,
sono dovute agli orientali che ritrassero poetici paesaggi, animali e fiori.
In Cina l’acquerello fiorì incessantemente dal secolo III al XV e in Giappone,
dove fu importato dalla Cina insieme alla religione buddista nel secolo VI,
godette di una continua fortuna fino alle soglie del secolo XIX: nomi famosi
di acquerellisti sono quelli del cinese Wang Wei (secolo VIII) e del giapponese
Hokusai (1760 1849).
Ad
acquerello è anche la miniatura su dischi di avorio molto in voga nei secolo
XVIII e XIX.
Acrilico,
pittura ad -
Tecnica pittorica affine alla tempera.
Consiste nel mescolare i colori con resine sintetiche, cioè acriliche, e per
se stesse incolori.
A
differenza della tempera, il colore acrilico, una volta asciutto, non viene
più disciolto dall’acqua.
Action Painting
- Espressione inglese che significa Pittura
d’azione e che definisce una particolare corrente artistica contemporanea,
che si vale di strumenti pittorici di ogni genere, da quelli ortodossi ai più
volgari, lo spruzzare, lo sgocciolare, persino il gettare della materia sul
dipinto e che implica perciò anche l’impiego di spatole e di cazzuole. Detta
tecnica, che fu inaugurata da Jackson Pollock nel 1947, permise cosi all’artista
di “sentirsi più vicino, quasi parte integrante della pittura”. Il termine francese
“tachisme” ne é virtualmente un sinonimo.
Affresco
- Termine che deriva da quello antico di pittura eseguita sull’intonaco “a
fresco” e cioè ancora bagnato serve a definire una tecnica che si vale dei
colori sciolti nell’acqua ed applicati direttamente sulla parete appositamente
preparata.
Il
cosiddetto affresco “secco” praticamente
identificabile con la tempera su muro é quello che si effettua sull’intonaco
già essicato, ma di solito si deteriora assai rapidamente.
Quello
che era invece chiamato il “ buon
fresco” viene realizzato dapprima ponendo sulla parete bagnata uno
o più strati di “arricciato” (due parti di sabbia e una di calce spenta) ruvido, su
cui si traccia a carboncino o sanguigna il disegno (sinopia) per avere un’idea del futuro dipinto e apportare eventuali
correzioni al cartone. Quindi si sovrappone uno strato di intonaco (sabbia silicea,
calce spenta grassa e polvere di marmo impastata con acqua pura) che, asciugando
lentamente e fondendo i propri componenti diviene durissimo e fissa i colori,
incorporandoli.
A
causa di motivi climatici, I’affresco si deteriora assai più nelle regioni nordiche,
fredde e umide.
Anche
per questo, il centro di fioritura dell’affresco fu l’Italia, dove già nei tempi
antichi gli etruschi (ipogei), i romani (Pompei) ed i cristiani (catacombe)
ne avevano lasciato preziose testimonianze.
Senza
che la pratica ne venisse mai del tutto interrotta, essa riprese con estremo
vigore sul finire del Duecento e dal Trecento in poi attinse a risultati eccezionali.
Si
dedicarono all’affresco recandolo alle sue massime altezze estetiche Giotto,
Masaccio, Piero della Francesca, Michelangelo, Raffaello, Paolo Veronese, Pietro
da Cortona, Tiepolo, ecc.
Altorilievo
- Tecnica di
scultura dove le immagini si staccano
con rilievo quasi interamente dal fondo, su cui sono rilevate.
Art-brut -
Espressione francese significante, all’incirca, “arte
grezza”. Vuol significare un modo d’accostarsi all’arte, affiorato nel XX
secolo, per cui le convenzioni estetiche tradizionali del mondo occidentale
vengono respinte in favore di un linguaggio pittorico genuino e immediato, paragonabile
al sostrato istintivo che possiamo cogliere nell’arte primitiva ed arcaica,
in quella infantile ed in quella dei pazzi.
Fra
i suoi esponenti citiamo Jean Dubuffet, Karel Appel, nonché gli aderenti danesi,
olandesi e belgi del gruppo “cobra”.
Arte Astratta
- Termine nel
quale si comprendono numerose forme d’arte non figurativa: in esse il soggetto
si limita a suggerire valori cromatici, lineari, volumetrici, compositivi e
si identifica con la qualità della pittura, in quanto in detto tipo d’arte il
soggetto stesso non appare essenziale e l’artista si vale soltanto degli elementi
sopra citati per esprimere la propria concezione. Elementi d’arte astratta,
già reperibili sin nell’arte primitiva; sono oggi riconoscibili in quasi tutti
i fenomeni estetici più recenti.
L’avvento
della fotografia ha forse contribuito a spingere molti artisti alla ricerca
di ciò che sfuggiva alla visione oggettiva del reale ossia a ciò che si sottraesse
ad un fatto figurativo.
L’astrattismo,
quindi, lungi dall’essere un semplice movimento, ha dato l’avvio ad una nuova
fase nella storia della pittura e della scultura.
Arte Impegnata
- Arte impegnata (in francese “art
engag”) vorrebbe significare in senso traslato, liberamente inteso, “arte
che si propone un fine specifico”.
L’espressione
fu particolarmente usata per l’arte francese compresa fra il 1820 ed il 1850,
un’arte che poneva l’accento sulla contemporanea storia sociale e politica.
In
tale categoria, si può comprendere la raffigurazione di avvenimenti contemporanei,
come nella “Zattera della Medusa”
di Géricault, l’allegoria politica come nelle opere di David, la satira sociale,
come nella produzione grafica di Daumier.
Arte Nouveau
- Stile che
si diffuse in Europa e in America tra il 1890 ed il 1910, assumendo il nome
di “Art Nouveau” in Gran Bretagna
e negli Stati Uniti, di “liberty”
o “floreale” in Italia, di “Style
Guimard” in Francia e di “jugendstil”
in Germania.
Detto
movimento si dedicò particolarmente alla decorazione di interni e, sebbene fosse
nato per aprire nuove vie alla pittura, esercitò le sue influenze più profonde
nel campo delle arti applicate.
Le
forme che caratterizzano l’Art Nouveau traggono origine dalla vita delle piante
e degli esseri animati, con una spiccata tendenza alla sinuosità, alla longilineità,
alla deformazione asimmetrica, ma sempre con raffinato intellettualismo.
Arte povera
- Movimento
artistico sorto in diversi paesi negli anni Sessanta con l’intento di riproporre
l'arte con semplicità.
Atélier
- Parola francese che significa “studio”
e sta appunto a indicare lo studio di un artista.
Gli
ateliers libres che fornivano ai giovani artisti possibilità di studio con notevoli
facilitazioni economiche, ma senza un vincolante controllo sull’indirizzo dell’istruzione
artistica, conobbero un grande incremento in Francia nel XIX secolo. Il più
noto fra essi, l’Atelier Suisse (studio svizzero) fu fondato a Parigi poco dopo
il 1820 e venne frequentato da Courbet, Delacroix e da alcuni Impressionisti.
Avanguardia
- Avanguardia, Avanguardismo stanno
a significare un atteggiamento di velleitario rinnovamento, sia nel campo delle
belle arti che in altri settori, secondo il quale si prospettano idee e soluzioni
in anticipo su tutto ciò che é correntemente e generalmente accettato .
Barocco
- Il termine, di origine incerta, fu applicato all’arte e all’architettura europee
dagli inizi del Seicento alla metà del XVIII secolo.
Il
culmine di questo stile, il Grande Barocco, lo si ebbe a Roma tra il 1630 e
il 1680 circa. Da Roma, il Barocco si diffuse nell’Italia settentrionale e nel
resto dell’Europa, godendo di particolare incremento nei paesi di confessione
cattolica.
Bassorilievo
- Tecnica di scultura che da alla figura un modesto rilievo rispetto al piano
di fondo, ma non distaccato dallo stesso.
Biacca
- E' uno tra i più antichi pigmenti per pittura prodotti artificialmente. Deriva
dal carbonato di piombo, si mescola agevolmente con l’olio, ed é sufficientemente
stabile.
La
biacca subisce sovente un annerimento a causa del contatto col solfito d’idrogeno
sospeso nell’aria. Per questo motivo più di un dipinto rinascimentale e molti
disegni rinforzati a biacca hanno subito delle alterazioni.
Biffatura
– E’ il modo di annullare la matrice della stampa d’arte mediante segni riprodotti
sul disegno, in modo che la stessa matrice non possa servire per la tiratura
di altri esemplari.
Bistro
– E’ un
pigmento bruno che si ottiene dal legno bruciacchiato o carbonizzato e che si
usa quando si vogliono ottenere effetti monocromi. Nel Seicento, il bistro fu
usato frequentemente per conferire un tono più scuro e brunastro all’acquerello.
Bitume
- Anche in campo artistico, il bitume - ossia un composto derivato dall’asfalto
- ha trovato parecchie applicazioni: ad esempio, gli antichi egizi se ne servivano
nei processi di mummificazione; lo si adopera inoltre nelle vernici, nella stampa,
nell’incisione e, molto spesso, viene a far parte dei pigmenti pittorici.
E
di colore bruno scuro, è agevole a trattarsi, ma nella pittura ad olio offre,
per contro, il grave inconveniente di non essicare mai del tutto.
Di
conseguenza, numerose opere del Settecento e dell’Ottocento, nelle quali il
bitume era stato largamente impiegato, si sono alquanto deteriorate per screpolature
e alterazioni cromatiche.
Bozzetto
- Con questo termine si indica una prima piccola edizione dell’opera che l’artista
esegue in modo rapido e approssimativo, con forme appena accennate, avanti di
accingersi alla composizione definitiva.
Il
bozzetto può essere sia una scultura che una pittura o un plastico, ed é evidentemente
rivelatore per seguire l’evoluzione del pensiero dell’artista tra la fase preparatoria
e quella definitiva.
Bronzo,
scultura in
- Opera d’arte che prende il nome dalla lega metallica (bronzo) di rame e di
stagno, fusi insieme, dalla quale é composta (vedi
Fusione).
Brunitura
- Operazione
di levigatura eseguita con uno
strumento d’acciaio
(brunitoio) o
con una pietra dura, di una superficie metallica per proteggerla
dalla ossidazione.
Bulino
- Strumento
per incidere il metallo. E’ un’asticciola di acciaio temprato, lunga da 12 a
14 cm., di sezione quadrata o trapezoidale e dello spessore di 2-5 mm. Una estremità
tagliata obliquamente all’asse del bulino determina una punta acuta (becco)
che è la parte usata per incidere. Dall’incisione a bulino su metalli preziosi
per nielli e agèminature si passò, nel secolo XV, all’incisione di disegni su
lastre di rame per ricavarne riproduzioni in molteplici copie.
L’incisione
a bulino caratterizzata da una particolare nettezza e precisione di segno, si
cominciò ad usare contemporaneamente nei paesi tedeschi e in Italia: dopo i
pittori fiorentini e padovani del Quattrocento, la praticarono in Italia, con
estrema perizia, M. Raimondi nel secolo XVI e, all’inizio del XIX, F. Bartolozzi
e R. Morghen. Ma fu soprattutto nei Paesi Bassi con Luca di Leida (secolo XVI
e in Francia nel XVII e nel XVIII secolo che l’incisione a bulino conobbe il
suo massimo splendore, strumento non più solo della riproduzione di opere pittoriche,
ma di vera e propria creazione, in specie nel campo del ritratto, della scena
di costume e dell'illustrazione.
Calco
- Impronta
di un rilievo o di una statua ottenuta calcando una materia duttile (cera, argilla.
gesso) sopra il modello e ricavandone una matrice che dà la più fedele e meccanica
copia (comunemente realizzata in gesso) della scultura originale.
Calcografia
- Incisione su metallo, in particolare su rame, ottenuta scavando nella matrice
le linee del disegno. La calcografia comprende l’incisione a bulino, la punta
secca, l’acquaforte e inoltre le tecniche chiamate maniera nera e vernice molle.
Sono
dette calcografie anche le stampe di tali incisioni; inoltre hanno preso il
nome di calcografie i locali in cui vengono conservati i rami incisi.
Campitura
- Deriva da
campire, cioè dare il colore al fondo delle pitture: sta a significare il colore
che serve di sfondo o campo, per cui si dice “ben
campita” la figura segnata vigorosamente nel posto esatto riservatole nel
campo.
Carboncino
- Bastoncino
di carbone di varia durezza usato per disegnare. Tra i mezzi più semplici ed
antichi, serve soprattutto nel disegno dei cartoni preparatori per affreschi
ed opere artigianali. Per estensione il termine indica anche un disegno eseguito
a carboncino.
Cartone
- Disegno preparatorio su carta pesante, che viene riportato solitamente a spolvero,
su muro, tavole o vetro e ha dimensioni uguali all’opera da eseguirsi. Cartone
é pure detto il disegno di cui si servono gli arazzieri come modello.
Cavalletto,
pittura da
- E' quella che si ottiene dipingendo su una tela, tavola od altro mezzo portatile
e di dimensioni piuttosto modiche. Tale forma di pittura conobbe un grande incremento
nell’età rinascimentale e divenne addirittura popolare nel corso del Seicento,
specie là dove si ebbe una borghesia benestante che richiese con una certa larghezza
opere mobili, di formato limitato e di gradevole soggetto.
Il
cavalletto é il treppiede con sostegno
a forma di alto leggio, su cui si appoggia la tela o la tavola da dipingere.
Cera perduta
- E’ così detto il modello usato per la fusione in bronzo. Viene eseguito in
cera sopra un supporto di terra refrattaria e, una volta ultimato, ricoperto
da un rivestimento dello stesso materiale refrattario. Per ottenere la fusione
in bronzo, si fa colare la cera sottoposta a intenso calore, da un foro praticato
nell’impasto refrattario e si sostituisce con il bronzo fuso (statua fusa a
cera perduta). Oggigiorno vengono usati di preferenza i calchi in gesso.
Cesellatura
- Termine usato nella lavorazione, ad incavo in rilievo, di metalli pregiati.
Chiarismo
- Movimento
pittorico italiano sorto nel 1929, espresso con una pittura chiara o luminosa,
in contrapposizione al Novecento. (vedi Novecento)
Chiaroscuro
- Si dice del rilievo del disegno ottenuto col gioco di luci e ombre (sia in
pittura che in scultura): può essere a sfumatura o sfumato, se graduale nei
trapassi; a mezzatinta o a macchia, se con netta separazione di luce e ombra,
imperniato su due toni, rispettivamente per l’ombra e la luce.
Classicismo,
classico
- Con classicismo s’intende la rigorosa applicazione dei principi derivati
dall’arte classica, ossia da quel tipo d’arte greca - ereditata poi dai romani
-, che si basò sui motivi d’armonia, simmetria ed equilibrio.
Ciò
comporta un certo qual vincolo espressivo che limita la libertà dell’artista,
come si avvertì soprattutto sul finire del XVIII secolo col Neo - classicismo
(vedi tale voce). Il vero e più alto momento di fioritura dell’arte classica
originaria lo si ebbe in Grecia e particolarmente ad Atene a partire dalla metà
del V secolo a.C.; nell’epoca di Pericle e di Fidia tale fenomeno perdurò sino
verso la fine del IV secolo, allorquando l’impero di Alessandro Magno portò
la cultura. la civiltà e l’arte ellenica a più diretto contatto con l’Oriente
e ne determinò nuovi svolgimenti.
La
parola “classico” viene tuttavia assunta
anche in relazione al momento di più alta ed integrale realizzazione d’una qualsivoglia
concezione artistica; così é “classico” ogni stile
allorché attinga al suo vertice.
Collage
- Con questo termine francese, che sta a significare l’associazione di diversi
elementi mediante la colla,. viene definita una tecnica nella quale carta e
altre sostanze sono applicate alla tela, al cartone o ad una tavola, così da
comporsi unitariamente in una sorta di dipinto. Picasso ed altri Cubisti fecero
uso estensivo di questa tecnica, soprattutto valendosi dell’associazione di
frammenti di giornali. seguiti in ciò, dai Dadaisti. Matisse, nei suoi ultimi
anni, ne affinò ulteriormente la tecnica, componendo quadri interamente costituiti
da forme ottenute con ritagli di carta colorata.
Colore
– Il colore è generato dalla luce, la quale può essere naturale o artificiale.
La luce naturale è quella proveniente dal sole e si dice “luce
solare o bianca”.
La
luce artificiale è prodotta da corpi ardenti, e, in generale, è colorata.
La
luce può essere diretta o diffusa: diretta, quando i raggi del sole cadono direttamente
sugli oggetti; diffusa, quando la luce normale del giorno fa apparire gli oggetti
illuminati nel loro colore particolare.
La
luce del giorno non è però sempre bianca, ma va soggetta a modificazioni dipendenti
dallo stato atmosferico, o da altre cause.
Colori
- I colori
primari o fondamentali o puri sono:
il
rosso, il giallo e il blu.
Le
tabelle qui di seguito pubblicate mostrano le gradazioni dei colori secondari
o complementari, che risultano dalla reciproca mescolanza.
I
colori secondari o complementari composti in parti uguali sono:
rosso
+ blu =
violetto
rosso
+ giallo = arancione
giallo
+ blu =
verde
I
colori secondari o complementari composti in parti diverse sono:
rosso
3 parti
+ blu 1
parte =
rosso violetto
rosso
3 parti
+ giallo 1 parte =
rosso arancione
rosso
1 parte + giallo 3 parti
= giallo arancione
giallo
3 parti
+ blu 1
parte =
giallo verde
giallo
1 parte + blu
3 parti =
verde blu
rosso
1 parte + blu
3 parti =
blu violetto
Col
bianco e il nero, mescolati in diverse proporzioni, si ottengono numerosi grigi
normali. Anche mescolando i tre colori primari (rosso, giallo e blu), in varie
proporzioni, si ottengono dei grigi, ma colorati.
Colori
caldi
- Sono
il giallo, il rosso, il bruno rossastro, l’arancione, il violetto, che recano
una nota calda nella pittura, in opposizione al senso di freddo generato dalla
gamma dei blu.
Colori complementari
- Sono il violetto, il verde e l’arancione, ciascuno dei quali è ottenuto mediante
la miscela di due colori fondamentali (rosso + blu = violetto, blu + giallo
= verde, giallo + rosso = arancione).
Colori fondamentali
- Sono i colori di base - rosso, giallo, blu - che possono essere variamente
combinati tra loro cos“ da dar vita agli altri colori.
Colori fondamentali
e complementari
- Nell’insieme dei colori che compongono lo spettro solare, ottenuto mediante
la proiezione di un raggio su di uno schermo attraverso un prisma rifrangente,
noi abbiamo, con tutti i loro passaggi e le più sottili sfumature, una serie
di colori, tra i quali le ricerche effettuate nei laboratori chimici ed ottici
nella seconda metà del XIX secolo, hanno riconosciuto i tre fondamentali:
rosso,
giallo, blu.
Dalle
loro combinazioni, si ottengono quelli complementari che disposti insieme ai
primi su di un disco fatto velocemente ruotare generano un’impressione di luce
bianca.
I
complementari sono il verde (composto dal giallo e dal blu), I’arancione (rosso
e giallo), violetto (blu e rosso) e ciascun d’essi é, appunto, complementare
del colore fondamentale che non entra nella sua composizione: il verde del rosso,
l’arancione del blu, il violetto del giallo. Mescolati insieme in giuste proporzioni,
essi generano varie intonazioni del grigio.
Concettuale arte
- Corrente artistica internazionale in cui l’arte é vista come conoscenza attraverso
il pensiero, piuttosto che attraverso l’immagine.
Contemporanea
arte -
Opere d’arte che si riferiscono al periodo in cui viviamo.
Contorno
- La linea marginale che in un disegno o in un dipinto scandisce i limiti delle
singole forme e, conseguentemente, fornisce implicite indicazioni volumetriche,
ovvero esalta le superfici che con tiene o sottolinea i caratteri compositivi.
Le diverse funzioni che il contorno può assumere sono felicemente suggerite
dall’opera di Ingres, in cui esso ha sempre un potenziale compito volumetrico.
La sua pregnante carica di movimento, ha fatto sì che si coniassero anche
i termini "linea funzionale"
e “linea energetica”.
Corrente
- Movimento artistico sorto a Milano nel 1940; tra i suoi fondatori troviamo
Renato Birolli, Renato Guttuso, Giuseppe Migneco, Aligi Sassu, Ernesto Treccani.
Costruttivismo
- Movimento artistico che sorse in Russia nei primi decenni del XX secolo; Vladimir
Tatlin ne fu uno dei principali esponenti, al punto che il movimento stesso
fu pure conosciuto. nel suo Paese d’origine, col nome di “Tatlinismo”.
I
Costruttivisti composero sculture, costruzioni a rilievo e modelli architettonici
con materiali sino allora non usati per quegli scopi, come: plastica trasparente,
metallo tubolare o laminato, fili e vetro. Parimenti si occuparono delle concezioni
spaziali, si interessarono ai problemi dei solidi e della incidenza visiva della
forma nello spazio.
L’uso
della saldatura nella scultura deriva da codesto gruppo. Nel 1920 si tenne una
grande Esposizione Costruttivista ed in quella occasione i due fratelli Antoine
Pevsner e Naun Gabo pubblicarono il loro “Manifesto
Realista” che si riallacciò a taluni principi del Futurismo per quel che
concerneva, in arte il movimento nello spazio. Motivi politici posero fine in
URSS, al Costruttivismo nel 1921, ma alcuni suoi esponenti, fra cui i citati
Pevsner e Gabo, continuarono la loro attività nell’Europa Occidentale.
Crosta
- Termine nato per definire un dipinto privo di qualsiasi valore artistico
Cubismo
- Il Cubismo fu creato a Parigi da Picasso e Braque, tosto seguiti da un gruppo
di giovani artisti che aderirono al movimento. Costoro, traendo lo spunto iniziale
da certe esperienze di Cèzanne. proposero la rivalutazione del volume e dei
rapporti spaziali in una pittura che si contrapponesse alle relazioni formali
predominanti nel l’opera degli Impressionisti. I primi dipinti cubisti furono
alcuni paesaggi di Braque, mentre taluni aspetti delle arti primitive, quali
le sculture alto medioevali spagnole e le maschere africane, esercitarono una
forte influenza su Picasso il quale, nel 1907, dipinse "Les
demoiselles d’Avignon", una tela che segna la svolta decisiva dell’arte
del XX secolo.
Nel
paesaggio, nella natura morta e nella ritrattistica, i Cubisti si dedicarono
ad una minuziosa decomposizione analitica del soggetto, frantumandolo in tutti
gli elementi che lo costituivano, per ricostruirli secondo un nuovo ordine che
desse l’impressione di cogliere il soggetto stesso in tutta la sua globalità,
cosi da combinarne e sovrapporne più vedute diverse. La prima mostra cubista
ebbe luogo nell’anno 1907 e suscitò notevole disapprovazione e sdegno da parte
del pubblico.
Il
movimento può essere diviso in tre distinte fasi: dapprima si ha il Cubismo
Analitico, fra il 1906 ed il 1909; quindi un Cubismo Analitico “Aulico”,
fra il 1909 e il 1912; infine il Cubismo Sintetico dal 1912 al 1914.
In
quest’ultima fase, l’immagine acquista maggiore complessità, poiché l’artista
(pittore e scultore) affronta la materia con l’intento d’intensificare la fusione
dei singoli piani sfaccettati piuttosto che ridurli a frammenti ed analizzare
il soggetto nei suoi molteplici aspetti.
Dadaismo
- Il Dadaismo, o movimento Dada, trasse il suo nome dalle prime parole su cui
si posarono gli occhi dei suoi promotori, aprendo a caso un vocabolario francese:
“dada” é infatti termine infantile
(uno tra i primi suoni articolati che emette il bambino) che può anche essere
usato per significare “cavalluccio di legno”. Il movimento nacque a Zurigo nel 1916 ad opera
di alcuni artisti e scrittori qui rifugiatisi. Per reagire contro le terribili
emozioni suscitate dalla prima guerra mondiale e contro le correnti teorie artistiche
ufficiali od ufficializzate, si propose di sostituire ad una logica convenzionale
un ordine irrazionale da cui potessero affiorare nuove verità: così, il movimento
Dada ostentò l’assurdo, l’immediato, il casuale.
Il
poeta Tristan Tzara, i pittori e scultori Jean Arp, Francis Picabia e Marcel
Duchamp furono i capi del Dadaismo che successivamente suscitò grande scalpore
presso il pubblico con le sue idee di "anti arte". Le mostre Dada
comprendevano oggetti prefabbricati ed associazioni di materiali disusati e
incongruenti. Ad una esposizione tenutasi a Colonia nel 1920, gli spettatori
furono invitati a rompere gli oggetti esposti, invito che fu prontamente accolto.
Decorazione
- Termine usato da B. Berenson per indicare l’insieme degli elementi formali
dell’opera d’arte, colore, tono, forma, movimento, ecc., che egli rigorosamente
distingue dalla parte narrativa che chiama illustrazione.
Disegno
- La parola va usata in senso assai largo, così da includervi varie tecniche
e diverse concezioni estetiche: fra esse si pone in particolare rilievo quella
rinascimentale e neoplatonica di disegno interno, ossia l’idea perfetta di un
oggetto, pre - formata da Dio nell’intelletto dell’artista, cui spetta il compito
di estrarla dal proprio spirito al fine di rinnovarne la creazione.
Concretamente
il disegno, la più elementare manifestazione dell’arte grafica, consiste nel
definire forme e figure per mezzo di linee e perciò l’artista affida ad esso
le proprie prime idee nel concepire un’opera che poi potrà trovare realizzazione
nei campi più disparati, dall’architettura alla scultura e alla pittura. Tuttavia
il disegno può essere anche fine a se stesso e costituire quindi una forma d’arte
compiuta.
Lo
si attua con innumerevoli mezzi (matita, penna, pennello, carboncino, sanguigna,
grafite. gesso, punta di metallo) su carta di ogni specie (bianca, colorata,
grezza, appositamente preparata), su cartone, su tela, ecc.
Divisionismo
- E’ il termine italiano che corrisponde a quello francese di Pointillisme
(puntinismo). ossia ad una forma di Neo - Impressionismo che nutrì particolari
interessi ottici. E una tecnica che si vale del principio che i colori, disposti
uno accanto all’altro puri anziché mescolati, vengono a comporsi tra loro con
maggiore luminosità, fondendosi nella retina piuttosto che impastarsi sulla
tavolozza.
Quindi
i Divisionisti e i
Pointillistes dipinsero a pennellate brevi, spezzate, a puntini, trattini,
virgolette di colori puri che, ad una certa distanza, offrivano un unitario
risultato di intonazione cromatica. Entro certi limiti, un tale procedimento
era stato anticipato dal mosaico. Il Divisionismo - nei suoi vari aspetti e
nelle sue diramazioni - fu praticato con particolare intensità nell’ultimo ventennio
del XIX secolo
Ebanisteria
- E’ la lavorazione artigianale dell’ebano (legno compatto a grana fine di colore
bruno a riflessi rossicci), e di
legni di qualità pregiata, con finalità decorative oltre che di uso pratico.
Anticamente
l’ebano lo si importava dall’Africa,
dalle Indie Orientali, dal Madagascar, dalla Corsica ecc.; a partire dal secolo
XVI si é spesso fatto ricorso ad imitazioni, usando legni di grana fine come
il pero, la quercia, il rovere, il noce ecc., tingendoli di nero
Eclettico
- Aggettivo che si attribuisce ad un artista il quale deduce il proprio stile
da quello di altri artisti che l’hanno preceduto. o suoi contemporanei, o dall’arte
di altri tempi, mescolandoli insieme al fine di ottenere un armonioso risultato
complessivo. Una scuola “eclettica"
fu quella bolognese dei Carracci (fine del XVI secolo) che si propose di estrarre
il meglio dalle varie scuole (veneziana, leonardesca, correggesca, fiorentina,
romana) del Cinquecento per crearne una sintesi che rappresentasse l'ideale
perfezione. Oggi, però, il termine ha assunto un significato piuttosto negativo.
Elementarismo
- Corrente promossa da Theo von Doesburg che ne elaborò le prime formule teoriche
nel 1924 coniando il termine che le definì solo due anni più tardi ed usandolo
la prima volta in un numero della rivista “De
Stijl”.
Rappresenta
una diversione dal Neo – plasticismo di Mondrian, imperniato su linee verticali
ed orizzontali, perpendicolari le une alle altre.
L’elementarismo
si vale, invece,
di piani
inclinati e di linee diagonali, usati come mezzi atti a suscitare un
senso d’instabilità e di sorpresa.
Emulsione
- E’ una mescolanza di sostanze liquide oleose con l’acqua che, in pittura,
si realizza anche con l’aggiunta di cera disciolta di caseina, d’albume d’uovo,
di vernici ecc.
Encausto
- Tecnica pittorica portata al massimo sviluppo degli artisti greci nelle megalo
- pitture parietali e poi diffusa in Roma nei quattro stili pompeiani.
Perduti
totalmente i cicli greci non se ne conosce l’esatto procedimento forse consistente
nello stendere sull’intonaco levigatissimo colori diluiti con colla che, una
volta asciutti venivano spalmati a caldo di una miscela di olio e colla fusa.
Le pitture divenivano cosi resistenti ai fattori atmosferici. Studi e ricerche
sull’encausto cominciarono nel secolo XVII e,
nel XVIII, in Francia nel 1755 l’Académie
des Inscriptions bandi un concorso su tale tema.
Se
ne elaborarono poi diverse specie (A. Sartorio, Fregio della Camera dei Deputati,
Palazzo di Montecitorio, Roma, inizio secolo XX).
Espressionismo
- Nell’arte espressionista, la forma, la linea ed il colore sono dominati dall’esigenza
di giungere alla manifestazione delle emozioni interiori:
vengono
quindi caratterizzati dalla deformazione e dalla esasperazione, in un linguaggio
che si avvale, nel contempo, d’una contratta sintesi disegnativa e d’una grande
violenza cromatica. Tipiche manifestazioni d’arte espressionista, si hanno,
ad esempio, nella pittura e nella scultura tedesche d’età gotica.
Come
movimento artistico moderno, l’Espressionismo risale all’inizio del XX secolo
ed é un fenomeno principalmente localizzato nell’Europa Settentrionale. Un’influenza
formativa esercitarono, su detta tendenza, la concitata pittura di Van Gogh
e, in senso più lato, dei Fauves, l’arte africana conosciuta in Europa a partire
dalla fine dell’Ottocento, nonché l’opera del pittore norvegese Munch. Inoltre
gli Espressionisti tedeschi nutrirono spiccati interessi per l’arte grafica
in genere e per la xilografia in particolare. Detti artisti furono quelli che
formarono i due gruppi “die Brucke”
(Il Ponte) e “Der Blaue Reiter” (Il
Cavaliere Azzurro).
Fuori
dai confini della Germania, tra i più rappresentativi artisti d’intonazione
espressionista si possono ricordare il belga Ensor, il russo Soutine, il francese
Rouault e l'italiano Scipione.
Estemporanea
- Definizione dell’opera eseguita al momento senza preparazione preventiva..
Expertise
- Termine francese più usato del corrispondente italiano autentica.
E'
il documento rilasciato e firmato da un esperto, comprovante l’autenticità o
meno di un’opera d’arte.
Se
non é possibile precisare la paternità dell’opera, nell’expertise viene indicato
almeno il periodo o la scuola a cui questa appartiene. L’uso dell’expertise
risale alla fine dell'Ottocento e notevole é la sua influenza sul valore commerciale
dell'opera.
Falso
- Copia di un’opera d’arte, o di più elementi combinati arbitrariamente assieme
o tratti da diverse opere dello stesso artista o periodo, eseguita a scopo doloso
con l’intenzione di ingannare l’esperto o eventuale compratore.
Fauves,
les - "Bestie feroci", significa
l'espressione francese che fu adottata - forse inizialmente, in senso dispregiativo
- per un gruppo d'artisti che tenne la propria collettiva al Salon d'Automne
di Parigi l'anno 1905. Detti artisti, tra i quali ricordiamo Matisse, Marquet,
Vlaminck, Derian, Rouault, erano diversi tra loro per carattere, orientamenti
ed ispirazioni e non di meno formarono un gruppo veramente organizzato, del
quale fu, sin dall'inizio considerato come il maggiore esponente Matisse. Le
qualità che essi avevano peraltro in comune, erano quelle di un colorito molto
chiassoso, di una stesura piatta del colore e di un supremo disinteresse per
ogni convenzione accademica di proporzione delle forme, cosicché anche dal punto
di vista compositivo essi esaltarono le qualità individuali; mostrando sotto
diversi aspetti talune affinità con l'espressionismo tedesco.
Altri
pittori - come Dufy, Braque e Metzinger - entrarono a far parte del movimento
con l'anno 1908. I Fauves, con la loro esaltazione del "puro colore"
e con la presa di posizione anti accademica che li caratterizzò, svolsero un
compito di capitale importanza nell'evoluzione della pittura del XX secolo.
Fiamminga,
pittura - Movimento pittorico
sorto nella seconda metà del secolo XIV; ebbe in Fiandra il suo centro nel secolo
seguente, poi si estese a tutta l’arte fiorita negli antichi paesi bassi fino
alla costituzione dell’odierno Belgio nel 1830. Jan van Eyck (1390? -1441) fu
in pratica l’iniziatore dell’arte Fiamminga .
Fissativo
- La vernice che viene applicata, con vari mezzi, (soprattutto a quelli eseguiti
con sostanze friabili o polverizzabili, come il carboncino, i pastelli, la sanguigna
ecc.) al fine di proteggerli e meglio conservarli .
Fontainebleau,
Scuola di - Il complesso delle opere
decorative che furono fatte eseguire nel palazzo reale di Fontainebleau dal
re di Francia, Francesco I; a partire dal 1530 circa, portò alla fondazione
della Scuola di Fontainebleau.
Detto
complesso, nel quale si fondevano in maniera assolutamente inedita pittura,
scultura in stucco ed architettura, trovò le sue più tipiche espressioni nella
Galleria di Francesco I. Il Rosso Fiorentino, il Primaticcio e Nicolò dell’Abate,
furono i pittori italiani che, chiamati in Francia, dettero vita a codesto particolare
stile ed anzi il Primaticcio fu quello che gli conferì il maggior impulso. Questo
raffinato ed intellettualistico stile si esaurì dopo il 1560 a causa delle guerre
religiose che si ebbero in Francia.
La
cosi detta “seconda Scuola di Fontainebleau”,
sorta dal 1595 circa, ripropose motivi di carattere ornamentale soprattutto
per merito dell’opera di Toussaint Dubreuil (1561-1602), Ambroise Bubois (1542
1614) e Martin Fréminet (1567-1619). Poco resta dell’opera loro, ma la volta
della Cappella della Trinità, dipinta da Fréminet tra il 1606 ed il 1614, rivela
la qualità decorativa d’alto livello.
Fusione
- Nella scultura, é il processo attraverso il quale un modello in creta o in
cera viene riportato in metallo o in gesso. Vi sono due procedimenti di fusione,
a sabbia o a cera perduta (o cera persa).
Nel primo caso, il modello della scultura originale viene plasmato con sabbia
umida attorno ad una struttura interna solida: lo spazio frapposto viene riempito
con uno strato di bronzo.
Nel
metodo a cera persa, il modello in cera é eseguito su di un’anima di terra refrattaria
e poi parimenti ricoperto - dopo che la cera é stata plasmata nella forma voluta
- di altra terra refrattaria: vengono praticati dei fori, dai quali esce la
cera sottoposta ad intenso riscaldamento. Dopodiché la si sostituisce mediante
il metallo fuso (di solito il bronzo). Tuttavia oggi tale metodo é in genere
superato e lo si sostituisce con quello dei calchi in gesso.
Futurismo
- Movimento artistico italiano che si propose di adeguare l’arte alla velocità
e al dinamismo dell’età della macchina, collocando lo spettatore “all’interno
dell’opera stessa”.
Il
poeta Filippo Tommaso Marinetti pubblicò il primo Manifesto Futurista nel febbraio
del 1909 e nel corso dell’anno successivo le sue concezioni - mercé la collaborazione
di Umberto Boccioni, Carlo Carrà e Luigi Russolo - furono applicate alla pittura
ed alla scultura, bandendosene un Manifesto generale.
Nel
tentativo di perpetuare le sensazioni dinamiche, i Futuristi cercarono di attuare
il moltiplicarsi ed il compenetrarsi delle figure in movimento, usando linee
diagonali convergenti e divergenti che suscitassero l’impressione del moto.
Per
quel che si riferisce alla gamma cromatica della pittura futurista, essa tenne
conto sia degli effetti ottenuti dal Divisionismo, che delle gradazioni di grigi
e di bruni del Cubismo.
I
più dotati esponenti di questo movimento, che ebbe virtualmente termine nel
1915 - anche se rinacque in forme derivate dopo la prima guerra mondiale -,
furono Umberto Boccioni, Carlo Carrà e Gino Severini; quest’ultimo stabilì però
più diretti contatti con le contemporanee esperienze francesi.
Genere,
pittura di - Una specie di
pittura “a passo ridotto” nella quale
si raffigurano scene della vita quotidiana piuttosto che motivi idealizzati
o edificanti. Alcuni fra gli elementi costitutivi di codesta pittura erano già
apparsi fin dal Tre e dal Quattrocento nelle opere di artisti italiani e fiamminghi,
tuttavia fu nel XVII secolo che essa si impose in maniera definitiva, allorquando
maestri olandesi quali van Ostade, Brouwer, Steen, e de Hooch si dedicarono
a temi di “kermesses” paesane o di
interni domestici d’una media borghesia padronale. Detta tradizione si perpetuò
nel Settecento con Chardin in Francia, Pietro Longhi in Italia, Hogarth, Morland
e Gainsborough in Inghilterra e riapparve in certo qual senso nell’opera degli
Impressionisti e dei post impressionisti, nonché in quella dei nostrani Macchiaioli
ed in tutti i vari aspetti del Verismo italiano (con particolare riferimento
agli ambienti pittorici regionali piemontese - emiliano, lombardo, veneto e
napoletano).
Glittica
- Arte di intagliare e incidere le pietre preziose. Vi sono due tipi di lavorazione,
a seconda se la figurazione é in rilievo (risultato che si ottiene abbassando
il fondo) o se é incavata sulla superficie.
Nel
primo caso si ha un cammeo: nel secondo caso una pietra dura. Questa seconda
tecnica é stata usata con lo scopo pratico di ottenere delle matrici per sigilli.
Graffito
- Antica tecnica che raggiunse la massima popolarità nella decorazione delle
pareti con intonaco a stucco, durante il XVI secolo in Italia.
La
parete stessa veniva ricoperta da uno strato di intonaco, sopra il quale si
poneva un altro strato di intonaco ma bianco. Mediante una punta si incideva
la superficie bianca, secondo il prestabilito motivo decorativo, cosicché l’immagine
appariva più evidente per la netta contrapposizione dei due toni. Detta tecnica
viene pure usata nella decorazione vascolare.
Grisaille
- Dal francese gris, “grigio”.
Una pittura monocroma tutta imperniata su varie gradazioni di un unico tono
grigio. Talvolta questo procedimento veniva usato per gli studi preparatori
della pittura ad olio ed anche quale imitazione della scultura a rilievo.
(Vedi la voce Monocromo).
Guazzo
- Il guazzo (che molti chiamano con
il termine francese gouache) non é altro che un acquerello molto diluito nell’acqua, da
cui derivano, per effetto del conseguente assorbimento, effetti più opachi e
corposi.
Icone
- Dal greco eikon, “immagine”.
Trattavasi
originariamente di una tavoletta recante la figura del Cristo, ovvero riproducente
una vicenda della sua vita, oppure di un Santo: assai frequente divenne quindi
anche la raffigurazione della Madonna col Bambino.
Le
convenzioni stilistiche che caratterizzarono la produzione di icone votive si
fissarono in moduli precisi sin dal sorgere di una tradizione greco-ortodossa
e rimasero praticamente immutate per molti secoli; se ne ebbe una produzione
quanto mai feconda e duratura nell’isola di Creta e in Russia.
Impasto,
pittura ad - Si ha una pittura
ad impasto quando si applica sulla tavola o sulla tela un colore molto denso,
sovente mediante spatola piuttosto che con il pennello.
Impressionismo
- Il più importante movimento artistico del XIX secolo, che conclude in maniera
definitiva lo svolgimento delle correnti realistiche francesi e costituisce
il punto di partenza per l’arte moderna.
L’Impressionismo
trasse il suo impulso dall’esigenza di dipingere ciò che cade sotto i nostri
sensi nella sua immediatezza, sottolineando gli effetti di luce ed atmosferici
su ciascun oggetto. L’opera pittorica di Constable, della Scuola di Barbizon,
di Delacroix, di Courbet, di Boudin, di Jongkind e di Manet, ispirarono i giovani
artisti che dettero vita a tale movimento.
Le
teorie sul colore di Delacroix e dello scienziato Chevreul, stimolarono gli
interessi degli Impressionisti circa la natura del colore e li spinsero ad analizzare
le proprietà della luce e dell’ombra sull’acqua e sulla neve. Per raggiungere
vibranti effetti di luce, il colore venne applicato puro, a piccoli tratti,
eliminando dalla tavolozza l’intera gamma dei bruni e dei neri.
Il
rifiuto di ogni convenzionalismo nel conferire col disegno una plasticità agli
oggetti e la libertà con cui gli Impressionisti definirono le forme, provocarono
violente reazioni ed una precisa opposizione da parte del pubblico e della maggioranza
dei critici.
Nel
1874 Monet, Pissarro, Sisley, Renoir, Cézanne, Degas, Berthe Morisot ed altri,
ordinarono la prima mostra di gruppo e comunemente si racconta che il termine
Impressionismo usato con accento di
derisione dai critici, derivasse dal titolo di un quadro di Claude Monet, “Impression:
soleil levant” (Impressione: sole nascente). Fra il 1876
e il 1886 si tennero altre sei esposizioni di gruppo. Degas e Cézanne
non furono mai Impressionisti nel senso stretto della parola e Manet, quantunque
fosse associato al movimento, non volle mai partecipare alle mostre organizzate
dal gruppo.
Imprimitura
– E’ la preparazione con la quale un pannello od una tela già apprettati vengono
ricoperti: si tratta di uno strato di materia liscia, su cui si disporrà poi
il colore. Per le tavole, di solito, l’imprimitura é a base di gesso, per le
tele si adopera di preferenza la biacca.
Incisione
- Il termine risulta appropriato sia per un disegno eseguito ad intaglio su
di una sostanza dura, sia per le riproduzioni che ne derivano; tuttavia é stato
correntemente esteso anche alle tecniche a rilievo, che sono del resto
anch’esse derivate dall’intaglio di materie come il legno od il linoleum.
Compito
dell’incisione è quello di fornire - attraverso un processo di stampa effettuato
direttamente sulla matrice - numerose copie dell’opera di un artista.
Ogni
tipo d’incisione richiede un particolare procedimento tecnico e di stampa.
Informale
- Tendenza pittorica creatasi dopo la seconda guerra mondiale. L’informale é
il rifiuto della cultura tradizionale, trasformandola in forme che non hanno
un significato evidente o una interpretazione della realtà.
Intarsiare
- Consiste nella decorazione su legno o marmo eseguita mediante l’incastro di
elementi di materie diverse a scopo
ornamentale.
Iperrealismo
- Corrente pittorica che si propone di riprodurre la realtà escludendo qualsiasi
interpretazione diversa.
Liberty
. E’ il termine con cui - accanto a quello di floreale
- l’Art Nouveau viene definita in Italia.
Il
nome deriva da quello di un grande magazzino di Londra che costituì il centro
di rifornimento e di distribuzione dei materiali e dei colori che servirono
per realizzare i temi decorativi dell’Art
Nouveau. (vedi anche tale voce).
Litografia
- Dal greco litos, pietra e grafein, scrivere.
La
litografia consiste semplicemente
nel tracciare le immagini con una sostanza atta ad assorbire il grasso su una
pietra calcarea, la quale viene poi preparata con un acido che ne rende idrofile
le parti non protette dalla matita litografica; I’inchiostro da stampa grasso
viene assorbito dalle parti che sono state inumidite, e rifiutato
dalle altre.
Inventata
alla fine del secolo XVIII da A. Senefelder la litografia fu in seguito semplificata:
dalla prima metà dell’Ottocento la pietra fu sostituita da una lastra di zinco
e poi di alluminio dal 1890, é inoltre in uso un’apposita carta dalla quale
il disegno può venire trasposto per ricalco sulla lastra metallica.
La
litografia presenta alcuni notevoli vantaggi: é accessibile a tutti gli artisti
non esigendo alcuna preparazione tecnica; permette di ottenere dei neri profondi
e una vasta gamma di grigi per cui offre le stesse possibilità e gli stessi
risultati del disegno; é di esecuzione assai più rapida degli altri processi;
può essere facilmente ed efficacemente stampata a più colori. Diffusasi in tutta
l’Europa all'inizio del secolo XIX fu impiegata per usi sia commerciali che
artistici.
Macchia, Macchiaioli
- Tecnica pittorica basata sulla giustapposizione di zone di colore con cui
sono indicate sinteticamente le masse; il termine fu messo in uso dai pittori
toscani attivi dal 1848 che si denominarono appunto "Macchiaioli".
Il movimento dei Macchiaioli era rivolto a liberare l’arte dall’accademismo
e a instaurare una pittura di impressione attuata per mezzo di macchie di colore.
Ne furono protagonisti Cristiano Banti, Giovanni Boldini, Giovanni Fattori,
Silvestro Lega, Raffaello Sarnesi, Telemaco Signorini ed altri.
Maggiolini
– E’ il nome dato ai mobili pregiati eseguiti ad intarsio nella bottega di Giuseppe
Maggiolini (1738 - 1814) ebanista di Parabiago.
Nel
1771 Maggiolini partecipò col Piermarini al rinnovamento del Palazzo Reale di
Milano.
Maniera nera
o Incisione a fumo
- Stampa prodotta lavorando la lastra metallica, in modo che questa, spalmata
d’inchiostro, dia una resa perfettamente nera. Le luci o le ombre sono ottenute
sulla lastra mediante una maggiore o minore asportazione del nero.
Manierismo
- Tale denominazione viene applicata all’arte fiorita nel periodo intercorrente
tra il pieno Rinascimento ed il primo affacciarsi delle concezioni barocche,
ossia, all’incirca, dal 1520 al 1600.
Nel
suo primo stadio, il Manierismo rivelò una certa opposizione - in nome d’una
fantasia intellettualistica - ai canoni classici della pro porzione, della simmetria
e della prospettiva implicite nell’arte rinascimentale matura. Nella seconda
metà del Cinquecento, andò invece accentuando il proprio carattere celebrale
e, insieme, esaltò dei valori decorativi che gli assicurarono il favore delle
corti.
Si
diffuse con estrema fortuna in Francia, dove re Francesco I assunse alcuni artisti
italiani per la decorazione del castello di Fontainebleau, mentre artisti fiamminghi
e olandesi, giunti a Firenze, Roma e Mantova (uno dei maggiori centri di fioritura
del Manierismo), assimilarono questo stile e lo importarono nei loro paesi.
Tra
i maggiori manieristi vanno ricordati il Rosso, il Primaticcio, il Pontormo,
il Parmiggiano, Giulio Romano, Benvenuto Cellini, Giorgio Vasari, il Tintoretto,
El Greco, ma colui la cui ideale azione ne costituì lo stimolo e il punto di
partenza, sebbene ne trascendesse i limiti e rappresentasse lo stimolo delI’estremo
Rinascimento dapprima e quindi la crisi di coscienza scaturita al Concilio di
Trento, fu il grande Michelangelo.
Mestica
- Composto di terre e olio di lino o vernici che viene usato per la preparazione
di tavole, cartoni e tele da dipingere. Per la sua densità richiede di essere
lavorata a lungo con la spatola. Mestica é pure la mescolanza di colori fatta
dal pittore sulla tavolozza.
Metafisica,
pittura - Corrente pittorica
che ebbe capitale importanza per la formazione dell’arte surrealista. Anche
dietro i suggerimenti del fratello, Alberto Savinio, fu Giorgio de Chirico a
dar l’avvio a tale tendenza, praticando questo genere di pittura sin dalla vigilia
della prima guerra mondiale, ma fu soprattutto dopo il suo incontro - nel 1917
a Ferrara - con Carlo Carrà, che l’arte metafisica assunse la sua definitiva
fisionomia stilistica.
I
dipinti che ne conseguirono erano caratterizzati da ambienti fissi in una loro
cristallizzata solitudine, di manichini privi di volti, da oggetti di nessun
conto, cui venivano però conferiti strani e suggestivi significati. Come in
un sogno, le forme appaiono - in detta pittura - eccezionalmente stagliate,
ma implicanti un che di misterioso e d’inesplicabile; il colore, infine, si
presenta di particolare intensità timbrica. Anche Morandi praticò felicemente la pittura metafisica sin verso
il 1920.
Mezzatinta
- La mezzatinta
è il passaggio o gradazione di colore e di tono che si trova fra le parti chiare
e quelle scure di un oggetto illuminato.
Miniatura
- La miniatura consistette nella decorazione pittorica di manoscritti, tramite
capilettera figurati od illustrazioni del testo, eseguiti su pergamena o carta
mediante colori ad acquerello. Le origini più remote risalgono all’antichità
classica, ma essa prese grande sviluppo a partire dal VII secolo nei conventi
e sopravvisse feconda per tutto il Medioevo in Europa, declinando soltanto con
la decadenza del monachesimo e con l’invenzione e la diffusione della stampa.
Più tardi la miniatura - il cui nome deriva da “minio”,
colore rosso cinabro che gli amanuensi usavano per le iniziali e per contornare
le pagine - fu praticata con diverso scopo: divenne, cioè, una pittura a piccolissime
dimensioni, per lo più destinata a ritratti (sola testa o mezzo - busto) e soltanto
eccezionalmente a figura intera. Nel XV e XVI secolo si effettuavano miniature
ad acquerello su pergamena o su carte da gioco (tarocchi), nel Settecento la
pergamena fu sostituita da lastre d’avorio che potevano conservare il proprio
tono naturale oppure essere ricoperte d’argento o di colore. Sebbene l’acquerello
abbia continuato a venire intensamente usato, vi sono anche miniature dipinte
ad olio, soprattutto su lastre metalliche.
Moderna,
arte - Comprende tutte le opere d’arte
realizzate dal periodo del Neo - Classicismo ad oggi
(vedi
anche la voce Neo
- Classicismo).
Monocromo
- Dipinto giocato sulle varie tonalità di un unico colore.
(Vedi anche la voce grisaille).
Monotipo
- Singola stampa derivata da una lastra di rame sulla quale si é direttamente
dipinto ad inchiostro o con colori ad olio. Attraverso la pressione, l’immagine
acquista ulteriori qualità di struttura materica, però se ne può trarre un solo
esemplare soddisfacente.
Mosaico
- Tipo di decorazioni di pareti, volte e pavimenti usato sin dall’antichità:
si vale di cubetti, detti “tessere”,
di pasta vitrea colorata od anche di frammenti policromi di pietre naturali,
di marmo, persino - seppure raramente
- di madreperla, fissati nel cemento.
La
struttura pittorica del mosaico é regolata da prevalenti moduli lineari, onde
vengano esaltati i contorni delle figurazioni.
La
superficie, che tende quindi verso ad un decorativismo intenso e piatto,
viene movimentata per mezzo di giochi di luce sui bordi delle tessere,
disposte un poco di sbieco proprio con questo intento.
Multiplo
- Produzione in serie di un’opera d’arte tramite matrice unica nell’incisione
o tramite calco nella scultura, a tiratura limitata.
Murale,
pittura – E’ la pittura usata quale
decorazione delle pareti: con “murali”
si indicano, in genere, quei dipinti addaffresco o a tempera, che vengono praticati
direttamente sul muro, tuttavia “parietali”
potrebbero anche essere designate tavole o tele che vengano appese al muro.
Naif
- Corrente pittorica basata sull'esecuzione elementare, semplice
e in modo fiabesco di scene di vita quotidiana,
con un ricco accostamento di colori, usati generalmente puri.
Natura Morta
- Dipinto che abbia, per soggetto, delle cose inanimate.
Di
remotissima origine, la natura morta é, ad esempio, già reperibile nelle pitture
tombali dell’antico Egitto, nelle riproduzioni di cibi che venivano usati come
offerte
votive presso i Greci e nella pittura romana, sia murale che su tavole.
Come
soggetto fine a sé stesso, tuttavia, la natura morta cominciò ad imporsi nel
corso del XVI secolo, sebbene fosse praticata anche quando possedeva un prevalente
contenuto simbolico religioso e morale come nel “momento mori” che esercitava una suggestiva pressione nel richiamare
alla mente dell’uomo la sua condizione mortale.
Gli
artisti nord europei, e soprattutto quelli dei Paesi Bassi, hanno sempre mostrato
una grande ed istintiva inclinazione per la pittura di oggetti, che si basasse
sull’osservazione analitica dei particolari e fu in queste province che, nel
corso del Seicento, la natura morta fruì di un eccezionale incremento, tanto
sotto il profilo naturalistico, quanto per la sua capacità di stimolare l’interesse
del pubblico. Nuovi esiti estetici raggiunse in Francia con l’opera di Chardin
nel XVIII e con Cézanne sul finire dell’Ottocento.
Nell’arte
moderna, la natura morta non è soltanto divenuta strumento basilare per la grande
conquista di espressioni astratte - come, ad esempio in Braque - ma è stata
oggetto di trattazione continua da parte della scuola Kitchen Sink. Uno fra
i più tipici naturamortisti figurativi
del nostro secolo é Giorgio Morandi.
Neo - Classicismo
- Concezione estetica traducentesi in forme stilistiche che consapevolmente
si propongono di imitare i principi e i mezzi espressivi dell’arte classica
antica.
Il
termine viene particolarmente riferito a quel grande movimento che, sul finire
del Settecento ed agli inizi del secolo successivo, si diffuse in tutta Europa
e, varcando l’Oceano, raggiunse gli Stati Uniti d’America.
Senza
dubbio, esso trasse impulso anche dagli, scavi che portarono alla riscoperta
di antiche opere Greche e Romane, con intensità sempre maggiore.
I
più cospicui esponenti del Neo Classicismo furono Canova, Thorwaldsen, David,
Ingres, Flaxman, Mengs, Power, e l’architetto Piermarini.
Novecento
- Movimento pittorico creato a Milano nel 1922, con l’intento di ricondurre
l’arte ad una tradizione classica.
Ocra
- Uno fra i più antichi pigmenti pittorici - il cui uso risale addirittura ai
tempi preistorici - é composto di biossido di silicio e di creta mescolati con
ossido di ferro. La gamma dei suoi colori va dal giallo al bruno. passando attraverso
al tono rugginoso, con tutte le gamme intermedie. Detto pigmento é riproduzione
economica e presenta caratteri di stabilità e permanenza.
Oleografia
- Procedimento di stampa che imita la pittura ad olio, eseguita su tela o su
carta, che porta impressa, sul verso l’impronta della tramatura della tela.
Olio,
pittura ad - Pittura nella
quale il pigmento di base é mescolato con olio. I tipi di olio generalmente
usati sono quelli del papavero, del lino, del noce, o gli oli minerali volatili
o le sostanze vegetali (petrolio, trementina). I primi dipinti eseguiti interamente
ad olio risalgono agli inizi del XVI secolo.
Paesaggio
- Si disputa sulla data in cui sarebbero apparsi i primi dipinti autonomi di
paesaggio, sebbene la sua incombente presenza e il desiderio di riprodurlo come
sfondo, cornice, scenario dell’opera d’arte, risalga per lo meno alle origini
stesse della civiltà Ellenica.
Per
tutto il Medioevo il paesaggio conservò solo una posizione marginale, nei confronti
degli altri temi e quantunque Leonardo da Vinci conferisse una enorme importanza
allo studio dei fenomeni naturali, e alla descrizione della prospettiva area,
é soltanto coi pittori olandesi del XVII secolo che il paesaggio si impone davvero
quale soggetto autonomo ed indipendente.
Da
quel momento in poi, si sono elaborate numerose teorie e tecniche intese a cogliere
i caratteri della natura nelle più varie condizioni d’aria, di luce e tempo.
Pastelli
- Pigmenti
in polvere, mescolati con una piccola quantità di gomma arabica quale agglomerante
e prodotti in forma di bastoncini. I colori ne sono permanenti, però, a meno
che la superficie della carta non sia stata trattata con un fissativo, possono
pure macchiarsi e cancellarsi assai facilmente.
Se
sono usati con una certa consistenza, i pastelli vengono a creare l’impressione
di una pittura morbida e
vellutata; sono poi altrettanto efficaci quando li si adoperi per
disegnare, al modo del carboncino, per esempio. Anche le opere che sono realizzate
con questo materiale prendono il nome di pastelli
e tale parola viene pure usata per definire dei tenui, dolci, luminosi colori.
Pennellata
- Così, o, meglio ancora, con l’espressione “colpo
di pennello”, si potrebbe definire il modo personale con cui un pittore,
soprattutto nella pittura ad olio, dispone il colore sulla tela o sulla tavola.
Le
diverse maniere con cui dette pennellate s’intrecciano a formare una sorta di
tessuto cromatico, forniscono un mezzo per dare un giudizio estetico riguardo
la superficie dipinta e sono altresì indicative del temperamento e dell’indirizzo
dell’artista.
Nella
Pittura del XX secolo - e particolarmente a partire da Van Gogh - il colpo di
pennello ha assunto un grande significato intrinseco ed é divenuto uno dei fattori
chiave per quel che concerne le soluzioni compositive.
Pigmento
– E’ la materia che serve a preparare il colore col quale - quando lo si sia
mescolato con solventi quali olio di semi o rosso d’uovo - si può dipingere.
Plein air
- Pittura all’aria aperta che assunse nell’Ottocento la denominazione francese
di “plein air”.
Essa
era stata praticata, seppure a scartamento ridotto, sin dal Seicento ed anzi
alcuni scorci paesaggistici e talune osservazioni sugli oggetti naturali, nonché
efficaci scene ambientate all’aperto, sono rintracciabili già negli schizzi
di Albrecht Durer (per tacere delle dirette osservazioni atmosferiche di Leonardo
da Vinci).
Peraltro,
fu John Constable (1776-1873) il primo artista che si recò a lavorare
all’aria aperta, proponendosi deliberatamente di cogliere l’aspetto estemporaneo
dello scenario naturale nelle mutevoli condizioni di luce, clima ed atmosfera,
sebbene talora obbedisse alla tradizione di comporre in studio grandi dipinti
di paesaggio derivati dai piccoli, istintivi bozzetti ad olio.
Gli
impressionisti invece svolsero la loro opera all’aria aperta, sottolineando
ulteriormente l’esigenza di cogliere le sensazioni immediate piuttosto che i
meri fatti fisici; si distinsero in tale campo oltre agli impressionisti veri
e propri, ad esempio, Camille Corot, e, con estrema intensità Vincent Van Gogh.
D’altra
parte, fu inevitabile che molte opere fossero condotte a termine in studio e
ci vogliono grandi doti d’improvvisazione per lavorare all’aria aperta, in quanto
gli aspetti naturali sono soggetti a continue mutazioni temporali ed atmosferiche
Polimaterico
- E’ l’insieme di materie diverse tutte partecipanti alla creazione di una espressione
artistica.
Pop Art
- Significa “Arte Popolare”. Corrente artistica creata negli U.S.A. nel 1960.
Preraffaellismo
- Con questo termine si designa il movimento artistico - letterario promosso
in Inghilterra verso la metà del secolo XIX.
Il
movimento preraffaellita é un aspetto della tendenza romantica a rivalutare
il Medioevo e a ricondurre l’arte ad una schietta espressività religiosa.
Può
perciò collegarsi alla corrente dei “primitifs”
francesi o alla corrente dei “puristi”
italiani.
Prospettiva
– E’ il mezzo illusionistico di
rappresentare tridimensionalmente gli oggetti su di una superficie piana e quindi
bidimensionale. La formulazione scientifica dei principi mediante i quali -
e attraverso un calcolato gioco di convergenze e divergenze di linee e piani
- si è attuata l’illusione della profondità, risale al Quattrocento ed
uno dei primi studiosi che ne fornirono i mezzi di realizzazione fu Filippo
Brunelleschi. Nel tempo che immediatamente seguì, la prospettiva fu ulteriormente
analizzata e se ne ebbero particolari elaborazioni da parte di pittori come
Paolo Uccello e Piero della Francesca, mentre più oltre Leonardo giunse a determinare
con estrema sottigliezza tutti gli aspetti del soggetto in relazione allo spazio
atmosferico.
Prospettiva
aerea –
La prospettiva aerea,
atmosferica o dei colori, è la rappresentazione artificiale delle alterazioni
di colore che si manifestano nell’apparenza degli oggetti lontani per causa
della torbidezza dell’aria.
L’aria
non è perfettamente trasparente, e la torbidezza dell’atmosfera dipende dalla
presenza di numerosi pulviscoli, che si possono vedere guardando attraverso
una striscia di luce solare che entra dalle imposte socchiuse.
Punta d‘argento
- Strumento metallico che regge una punta d’argento usato specialmente nel Quattrocento
per disegnare e predecessore della matita attuale.
Il
termine è usato anche per indicare i disegni eseguiti a punta d’argento.
Il
disegno a punta d’argento era fatto su una carta specialmente preparata ed è
caratteristico per delicate linee grigio - chiare di eguale intensità e spessore,
sì che l’ombreggiatura era ottenuta attraverso una fittissima serie di linee
parallele.
Punta secca
- Strumento di acciaio con il quale
si può disegnare direttamente sulla lastra di rame.
Penetrando
nel metallo questa punta stacca dei filamenti detti barbe.
Ci
si serve della punta secca sia per aggiungere dei tratti sottili a una incisione
a bulino o ad acquaforte sia per eseguire interamente un’incisione, chiamata
appunto punta secca.
Realismo
- Tendenza a rappresentare la realtà quale si presenta, non alterata per desiderio
di idealizzarla. E' l’assunzione del reale a oggetto della rappresentazione
artistica.
In
effetti il realismo non contraddistingue nessuna specifica tendenza dell’arte
in nessun tempo giacché l’arte parte sempre dal reale, e sempre lo supera, appunto
perché ci offre non il reale in sé, ma l’interpretazione che di esso dà l’artista.
Rinascimento
- Periodo storico fissato tra la metà del secolo XV e la metà del XVI, caratterizzato
soprattutto dalla grande fioritura delle manifestazioni artistiche e letterarie.
Ritocco
- Piccola aggiunta, correzione o modifica, che viene apportata all’opera d’arte
(pittura, scultura o scritto) quando questa è giunta a compimento.
Ritocco
a secco si dice dell’affresco che viene corretto quando la calcina è già asciutta.
Ritratto
- Rappresentazione
figurativa che tende a riprodurre e ad esternare i tratti caratteristici di
un essere umano. Questi possono essere i lineamenti fisionomici oppure gli elementi
simbolici che alludano a dignità, posizione, grado, eccetera.
Generalmente
il termine ritratto è usato nel secondo caso e con esso viene quindi inteso
il ritratto fisionomico.
Fin
dall’origine il ritratto fu, per la sua stessa singolarità, che è quella di
fornire un “doppio” dell’individuo raffigurato, usato per fini magici o religiosi.
Rococò
- Stile architettonico sviluppatosi in Francia nel 1700 circa, caratterizzato
da abbondanza di ornamenti, decorazioni e dorature e a rivestire la forma architettonica
mediante linee capricciose.
Romanticismo
- Un ragionamento mentale e stilistico che rifiuta gli ideali classici di razionalità,
ordine, simmetria ed armonia, a tutto vantaggio dell’emozione, dell’immaginazione
e della asimmetria.
Sebbene
tali tendenze si attuassero pienamente nel movimento romantico, sorto sul cadere
del XVIII secolo e proseguito nel XIX, in quasi tutte le epoche della storia
dell’arte, si sono avute inclinazioni definibili “romantiche” e concretatesi
nelle citazioni dei sentimenti, nella partecipazione emozionale ai fenomeni
della natura, in una ingenua brama del passato e della sua cultura, nel senso
del mistero, e nella negazione di ogni realtà.
Rupestre, arte
– E’ l’incisione e la pittura su roccia che si manifestarono presso le genti
preistoriche fin dal Paleolitico superiore e sono proprie anche di popoli primitivi
attualmente viventi.
Il
centro mondiale delle incisioni rupestri si trova in Italia e precisamente a
Capo di Ponte paese della Val Camonica provincia di Brescia.
Sanguigna
- Argilla ferruginosa di tono rosso più o meno scura usata per disegnare.
Pastosa
e ricca di sfumature di effetto pittorico, è preferita dagli artisti di spiccata
sensibilità coloristica.
Entrò
in uso tra i pittori fiorentini dalla fine del secolo XV e venne ripresa con
particolare fervore, oltre che dagli artisti di scuola rubensiana, dai maestri
francesi del Settecento: Watteau, Boucher, Fragonard, H. Robert ecc.
Si
dice per estensione inoltre di un disegno a sanguigna. Nel secolo XVIII fu trovato
il modo di riprodurre il segno della sanguigna utilizzando con inchiostro rosso
la tecnica incisoria detta manière de
crayon.
Sbalzo
- Con questo nome si indica la tecnica della lavorazione dei metalli (principalmente
preziosi come oro e argento, ma anche rame, stagno, ferro) ridotti in pietra
sottile, su cui la figurazione viene
fatta risaltare in rilievo. La tecnica dello sbalzo fu nota nelle antiche civiltà:
la troviamo in quella assira, egizia,
minoica e naturalmente, più tardi, in Grecia e a Roma.
Il
Medioevo vanta splendide opere a sbalzo, specie nell’oreficeria carolingia;
la tecnica venne descritta esattamente dal monaco Teofilo nella Schedula
di versarum artium.
L’uso
dello sbalzo, continuato nel Medioevo con risultati di elevata qualità, si fece
meno frequente a partire dal secolo XV, quando furono preferiti altri procedimenti,
più convenienti al gusto rinascimentale.
Schizzo
– E’ la prima, rapida notazione tracciata dall’artista che vuol fissare un tema,
una prima idea dell’opera che seguirà.
Diverso
dall’abbozzo, lo schizzo è il primo atto creativo (anche se, assai spesso, ad
esso non segue una elaborazione vera e propria traducendo l’impressione primitiva)
e rivela chiaramente l’istinto particolare dell’artista. In tal modo esso acquista
un valore autonomo e talora grande.
Seppia
- Pigmento brunastro che viene estratto dal liquido scuro che secerne il mollusco
dallo stesso nome. Viene usato, per dipinti a guazzo o per schizzi eseguiti
con inchiostro a penna, dall’inizio del secolo XIX. Si dice anche disegno a
seppia.
Serigrafia
- Procedimento di stampa.
Consiste
nello stendere l’inchiostro su di un tessuto reticolare, generalmente di seta,
che ricopre l’oggetto che deve ricevere l’impressione, in modo però che l’inchiostro
passi solo in corrispondenza dell’impronta da riprodurre. La serigrafia consente
la stampa, anche a più colori con successivi passaggi, su diversi supporti:
carta, cartone, legno, tessuto, cuoio, ceramica, gomma, materie plastiche, ecc.
Sfumato
- Chiaro scuro estremamente sottile nei passaggi dalla luce all’ombra, morbido
ed ombroso, che spoglia le forme della loro determinatezza fondendole con l’atmosfera
che le attornia. E’ tipico nella pittura di Leonardo del quale rappresenta una
delle innovazioni rispetto alla visione pittorica dei contemporanei.
Sinopia
- Terra rossa proveniente da Sinope
sul Mar Nero, usata per tracciare il disegno degli affreschi.
Vedi
anche affresco.
Smalto
- La storia dello smalto, in linea di massima, si svolge nella successione delle
tre tecniche dell’alveolato (cloisonné), dell’incavato (champlevé), e del dipinto.
Successione invero relativa, sia per il parziale parallelismo delle due prime,
in certi periodi, entro una unica cerchia artistica: sia per l’aderire preferenziale
di scuole d’una data nazionalità a una di tali forme mentre altre di altra nazione
ne seguivano una diversa: se poi in Europa occidentale la successione si può
genericamente schematizzare, I’Estremo Oriente, invece, segue vie differenti.
Spaziale, spazialismo
- Per spaziale si intendono i valori e gli aspetti inerenti allo spazio. Spazialismo
è una corrente fondata a Milano nel 1947 da L. Fontana.
Stucco
- Composto di gesso e polvere di marmo che si usa molto sovente nelle decorazioni
degli interni architettonici e nelle arti plastiche e che talvolta serve anche
da sfondo o cornice per modellazioni a rilievo o per dipinti a fresco. Uno stucco
di composizione molto più grossolana viene adoperato per gli ornamenti architettonici
esterni e talvolta lo si tratta in modo che abbia a simulare un rivestimento
in pietra.
Esso
era già in uso presso gli antichi romani e tornò di moda durante il periodo
rinascimentale.
Da
allora in poi è stato largamente usato specie nel Seicento e nel Settecento.
Surrealismo
- Movimento artistico e letterario nato nel 1917. Automatismo psichico puro,
col quale ci si propone di esprimere il funzionamento del pensiero, dettato
dal pensiero, fuori da ogni controllo esercitato dalla ragione, fuori da ogni
preoccupazione estetica e morale.
Tela
- Costituisce una delle superfici più adatte per la pittura ad olio; è comunemente
di lino o di canapa. L’uso della tela dipinta è antichissimo, se ne trova già
notizia in Plinio, Boezio e Giovenale.
Veniva
prima incollata su tavola, in seguito fu tesa su telaio per rendere più leggeri
i dipinti di vaste dimensioni e favorirne il trasporto.
La
tela richiede una preparazione di fondo prima di essere dipinta: solitamente
si prepara con un sottile strato di gesso e colla. I pittori veneti furono abili
nel presentare tele con imprimiture così sottili ed elastiche che potevano essere
arrotolate senza pericolo di guasti.
Telaio
- Arnese in legno, costituito da assi incastrate fra loro agli spigoli, su cui
si monta il dipinto su tela. Quando il dipinto è di vaste dimensioni il telaio
è rinforzato da assi trasversali a croce o a doppia croce (in quest’ultimo caso
un’asse nel senso della dimensione maggiore e altre due nel senso della dimensione
minore).
La
forma del telaio varia secondo quella del quadro e può essere quadrata, rettangolare,
ovale, rotonda.
Tempera
- Pittura eseguita con colori e colla diluiti in acqua. Presenta tinte vivide
e chiare, a differenza della pittura ad olio, di toni più profondi e lucidi.
Si
presta a una pittura di getto, svelta, fresca, perché asciuga rapidamente. Di
vari tipi sono le emulsioni comunemente usate, latte, rosso d’uovo, colla, caseina
ecc., purché sempre solubili in acqua.
Terracotta
- Nome dato ai prodotti ricavati dall’argilla cotta al forno. La terracotta
ebbe nel corso dei secoli i più svariati usi.
Come
elemento decorativo architettonico, la terracotta fu usata già dai Greci, dagli
Etruschi, dai Romani. Grandissima fortuna ebbe nell’età romanica in cui terrecotte
stampate con motivi ornamentali e spesso ritoccate a scalpello formano fregi
e decorazioni varie sulle chiese e gli edifici.
L’uso
si trasmise all’arte gotica, specialmente nell’Italia settentrionale: la terracotta
fu allora anche intesa come elemento cromatico di singolare rilievo. La decorazione
in cotto continuò nel Quattrocento in forme mutate secondo i nuovi gusti stilistici,
e fu frequente specialmente in Lombardia, ed in Emilia.
Col
Cinquecento l’uso diminuì e decadde nei secoli successivi, mantenendosi appena
quale reminiscenza tradizionale in alcuni centri ove più viva era stata la fioritura
nei tempi passati. Fuori d’Italia, in Germania, la decorazione in terracotta
ebbe una certa importanza nel primo periodo gotico, poi nuovamente nel Rinascimento
(secolo XVI).
La
terracotta invetriata, termine con cui si indica la materia plastica usata per
primo da Luca della Robbia, teoricamente non differisce dalla maiolica avendo
un rivestimento stannifero .
Terre
- Si tratta di colori originariamente ottenuti mediante la macinazione di particolari
pietre tenere e colorate, il cui pigmento è determinato dalla presenza di ossidi
metallici fra esse troviamo l’ocra, la terra di Siena, la terra d’ombra, il
rosso veneziano, la terra verde ecc.
Tinta,
gradazione
d i – Per tinta si intende tanto il colore naturale proprio delle sostanze coloranti,
quanto quello che si ottiene con la propria mescolanza.
Le
tinte calde sono quelle tendenti al rosso, all’arancione e al giallo; le tinte
fredde sono quelle tendenti all’azzurro o al grigio neutro.
Così
un verde giallastro o un grigio con una tinta di rosso o arancione sono di intonazione
di una tinta calda; mentre un verde tendente all’azzurro o un grigio tendente
all’azzurro sono di intonazione di una tinta fredda. Se ad un colore si aggiunge
una piccola quantità di un altro colore, si ottiene una gradazione di tinta.
(Vedi voce colori).
Tiratura
– E’ il numero delle copie dell'opera stampate e che vengono poi numerate, esclusi
eventuali scarti.
Tocco
- Modo di dipingere a punta di pennello (pennellata di tocco) posando direttamente
i colori sulla tela senza mescolarli in precedenza sulla tavolozza. Fu usato
soprattutto a partire dal Settecento.
Tono
- Grado di intensità di un colore all’interno della propria scala cromatica.
Si dice pittura tonale - in contrapposizione alla pittura cromatica che si fonda
su zone di colore nettamente distinte le une dalle altre e delimitate da rigidi
contorni - quella pittura fondata su accordi anziché su contrasti coloristici,
che tende ad armonizzare i vari toni a seconda del loro valore luminoso (valore
tonale) per ottenere una morbida fusione delle forme con l’atmosfera. Come esempio
canonico di pittura tonale si suole indicare quella di Giorgone e in genere
quella veneta del Cinquecento, ma in realtà ne esistono vari esempi anche in
secoli precedenti.
Tono,
gradazione di - Il tono si riferisce
all’intensità luminosa del colore, cioè alla sua tinta più o meno chiara o
scura. Se ad un colore si aggiunge il bianco o il nero, si ottiene una
gradazione di tono, perché il bianco schiarisce e il nero scurisce questo colore.
Valore
- Il valore è sinonimo di gradazione di tono, comprende anche la gradazione
di tinta.
(Vedi
le voci Tinta e Tono).
Valori tattili
- Termine dovuto al critico d’arte Berenson. L’artista, creando in un dipinto
forme atte a stimolare l’immaginazione tattile dello spettatore, comunicherà
a quest’ultima la più durevole impressione di realtà e il senso della terza
dimensione che in pittura non esiste e può soltanto essere suggerita. Così,
sempre secondo il Berenson, artisti come
il Giotto o Masaccio hanno
avuto in massimo grado il dono di impadronirsi del significato reale delle forme
e comunicarlo.
Valori
- In pittura i “valori” tonali vengono fissati attraverso i rapporti intercorrenti
tra le varie parti di un dipinto, nei confronti del reale colore implicato da
un oggetto. I valori cromatici - in altri termini - si basano sul significato
che assume ciascuna zona di colore in relazione all’insieme dell’opera, onde
la combinazione tra l’una e l’altro viene ad incidere notevolmente sulla valutazione
qualitativa d’un dipinto.
Veduta
- Pittura che riproduce fedelmente una piazza, una via, un monumento, delle
rovine, o una festa pubblica in città, specie di inquadratura - ricordo, volta
anche a evocare un’atmosfera e un ambiente, delle soste degli artisti nei centri
e nelle corti principali d’Europa (Roma, Venezia, Dresda). Sorse nel Seicento,
ma acquistò più ampio respiro e più precisa fisionomia nel secolo successivo,
ad opera soprattutto di Pannini e dei veneziani Canaletto, Guardi e Bellotto.
Velatura
- Mano di tinta assai diluita, che viene stesa sopra colori più consistenti,
allo scopo di modificare l’effetto.
Si
hanno così luci più smaglianti e ombre più profonde e trasparenti. E’ quasi
esclusiva della pittura ad olio su tela e fu molto usata dai pittori del Quattrocento,
Cinquecento e del Seicento e possiamo trovarla, ad esempio, nelle opere di Tiziano
e di Paolo Veronese; venne poi sostituita dalla tecnica della pittura a corpo
con colori densi e pastosi, tanto nella tecnica ad olio quanto in quella a tempera.
Veneta,
pittura - Viene così definita la pittura
affermatasi a Venezia e nel Veneto dal secolo XIV al XVIII. Nella pittura veneta
il colore è l’elemento di supremazia su altri fattori compositivi.
Verismo
- Oltre ad avere un significato generale che precisa taluni aspetti del Realismo
in arte, Verismo è il nome di un movimento a carattere oggettivo che si afferma
- in termini di opposizione alI’Espressionismo - in Germania nel periodo 1920/1930.
Fra i suoi esponenti ricordiamo Otto Dix, Georg Grosz e Georg Scholz.
Di
ispirazione radicale, d’una posizione implicante una decisa e non equivoca funzione
di critica sociale, il Verismo fornì un aperto contrasto con gli atteggiamenti
ancora piuttosto romantici che si possono riscontrare nell’opera di Kanoldt,
Schrimpf e di Mense.
Vernice Damar
- Le vernici preparate con gomma damar, lacca, mastice, sandracca ecc., non
possono essere paragonate alle vernici finali per quadri. Queste vernici preparate
con gomme non sono molto resistenti all’umidità, spesse volte provocano veli
opachi sulla pittura, presentano una forte acidità e non offrono garanzia contro
l’insorgere di screpolature.
Vernice finale
- La vernice finale o per quadri è chiara, incolore e perfettamente trasparente.
Serve a proteggere e conservare il dipinto contro tutti gli agenti di distruzione
presenti nell’atmosfera. La vernice finale va applicata quando la superficie
del dipinto è perfettamente essicata. Esistono tipi di vernice finale lucida
ed opaca, anche in confezioni spray.
Xilografia
- Incisione su legno. Disegnata l’immagine su una tavoletta di noce, pero o
bosso dello spessore di 40 mm., se ne scavano le parti che devono risultare
bianche, in modo che solo i tratti del disegno rimangono in rilievo e divengono
suscettibili di ricevere l’inchiostro da stampa. Il legno può essere tagliato
parallelamente alla fibra o perpendicolarmente, come venne in uso in Inghilterra
nella seconda metà dell’Ottocento; in tal caso la grande durezza della superficie
permette maggiore finezza di intaglio e maggiore resistenza alla tiratura.
La
matrice lignea può essere incorporata a un testo tipografico e venire stampata
contemporaneamente ad esso; la Xilografia inoltre si presta assai bene alla
stampa a colori.